Open Call per “CON L’ANIMALE”

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NUMERO23PROD. // MASSIMO FURLAN

Con l’animale
Un progetto teatrale di Massimo Furlan & Claire de Ribaupierre

Per il progetto teatrale Con l’animale, gli artisti svizzeri Massimo Furlan & Claire de Ribaupierre sono alla ricerca di racconti, aneddoti e testimonianze di appassionati e praticanti di caccia e pesca, da affiancare a interviste ad antropologi, filosofi e scienziati e a specialisti della fauna selvatica sul tema di queste pratiche.

La loro ricerca artistica pone l’attenzione sulle relazioni tra la natura e i suoi abitanti: chi sono i protagonisti, come interagiscono, come si influenzano a vicenda ed evolvono nello stesso tempo e nello stesso luogo. La raccolta delle testimonianze si trasformerà in un testo teatrale.

Oggi ci accorgiamo sempre più spesso che stiamo trascurando le conoscenze ancestrali, basate su un equilibrio tra ciò che prendiamo dalla natura e ciò che le lasciamo il tempo di ricostituire. Se non conosciamo più l’ambiente, lo stiamo trascurando e se ne prendiamo troppo, lo stiamo distruggendo. Senza la conoscenza dell’intelligenza di ciò che ci circonda, distruggiamo noi stessi.

Si cercano aneddoti, piccoli racconti di giornate di pesca e di caccia. Luoghi, fiumi, laghi, correnti, criteri per trovare i pesci, quale vegetazione, quale altitudine, quale ora del giorno. Boschi, foreste, pianure, montagne, la luce, le tracce, gli odori, la temperatura per il cacciatore. Aspettare la preda, in solitudine e in silenzio. La pazienza. Il rapporto con il tempo. Come accadono le cose piccole, infinitesimali, i microeventi che costituiscono forme di attenzione: la precisione del gesto, l’ascolto, la presenza di segni nell’acqua o nei boschetti, la conoscenza del terreno, la qualità dell’aria, la qualità dell’acqua, la qualità della luce. E poi le abitudini e le traiettorie di pesci e selvaggina: la molteplicità delle specie, il loro comportamento, la loro intelligenza, le loro tecniche.


Gli artisti Massimo Furlan & Claire de Ribaupierre sono disponibili

a incontri in presenze nel periodo 28 novembre – 6 dicembre 2023.

Per informazioni e disponibilità, contattare stagione@zonak.it


Massimo Furlan, regista
Massimo Furlan è nato a Losanna nel 1965 da genitori italiani. Dopo aver studiato alla scuola cantonale d’arte di Losanna, lavora nel suo studio, espone regolarmente i suoi dipinti e disegni in varie gallerie e lavora come scenografo. Nel 2003 ha fondato la compagnia Numero23Prod e ha iniziato a sviluppare lavori teatrali e performativi. All’inizio, il suo lavoro si ispira ai suoi ricordi d’infanzia: parte dalla sua storia personale per poi toccare la memoria collettiva di un’intera generazione. Rivisita modelli, sogni e aneddoti che hanno avuto un impatto particolare su di lui e la cui intensità provoca ancora oggi sorpresa e una certa esultanza. Si tratta di progetti come Gran Canyon Solitude (2003), (storia d’amore) Superman (2004), Palo Alto (2006) e Les filles et les garçons (2007). Nei suoi progetti scenici, invita danzatori e altri performer sul palcoscenico per creare quelle che lui chiama immagini lunghe: scatti in sequenza che ricordano il cinema e l’installazione. Continua questa ricerca con You can speak, you are an animal (2009), Schiller Thriller (2011), Giacomo (2012), Un Jour (2014). Accanto ai suoi progetti teatrali, si dedica anche alla performance art, rimettendo in scena partite mitiche della storia del calcio negli stadi di tutta Europa (dal 2000), correndo sulla pista dell’aeroporto internazionale di Ginevra per il Festival de la Bâtie del 2004 nell’aeroporto internazionale e correndo nel tunnel del Grand Saint-Bernard che collega Svizzera e Italia, per Tunnel nel 2015. Ha inoltre interpretato tutti i concorrenti dell’Eurovision Song Contest del 1973 per il Festival di Avignone nel 2010.

Dal 2008 in poi, con la sua drammaturga Claire de Ribaupierre, inventa protocolli e dispositivi unici per la parola, nell’ambito di progetti come Chanteur plutôt qu’acteur (2008), Les Héros de la pensée (2012-2018), Après la fin, le Congrès (2015), Le Concours européen de la chanson philosophique (2019) che portano in scena pensatori.

Nel 2017 il lavoro si è aperto a una dimensione documentaristica, coinvolgendo attori non professionisti, abitanti dei villaggi dei Paesi Baschi per il progetto Hospitalités nel 2017 e lavoratori migranti per Les Italiens nel 2019. Questo approccio, che solleva la questione di chi è in scena e di chi racconta la storia, continua con progetti come Avec l’animal (2022), Les feux (2023) e Dans la terre (2024), che interrogano i gesti e il saper fare. Un altro aspetto del suo lavoro consiste nel portare gli spettatori di notte su treni, autobus e battelli, alla scoperta di paesaggi urbani o selvaggi, attraverso la contemplazione, la musica e la camminata, come una lunga ripresa cinematografica itinerante: così Girls change places (2004), The Wind in the Wood (2016), Nocturne, (2017), Travelling (2017), Factory (2017), Dans la forêt (2020). Massimo Furlan ha ricevuto il Premio svizzero per il teatro nel 2012 e il suo lavoro è sostenuto da un accordo congiunto tra la Città di Losanna, il Cantone di Vaud e Pro Helvetia, la Fondazione svizzera per la cultura.

Claire de Ribaupierre, drammaturga

Claire de Ribaupierre è nata a Losanna nel 1968, ha studiato letteratura e ha conseguito un dottorato in letteratura contemporanea. Svolge ricerche nei campi dell’antropologia, delle immagini e della letteratura. Ha pubblicato Le roman généalogique. Claude Simon et Georges Perec (2002), e ha curato diverse opere collettive sulla questione del lutto e del fantasma (Le corps évanoui, les images subites, 1999), sulla figura dell’idiota (2004) e sulla questione dell’aneddoto (2007). Nell’ottobre 2012, con il Centre d’art de Neuchâtel, ha pubblicato Les Héros de la pensée, un libro che ripercorre le 26 ore di spettacolo e 11 canzoni filosofiche (2019) per il progetto European Philosophical Song Contest. Dal 2003 lavora alle produzioni di Massimo Furlan, prima come interprete e poi come drammaturga.

È stata collaboratrice scientifica e docente presso l’École cantonale d’art du Valais e la Haute École d’art et de design di Ginevra, e ha organizzato diversi incontri in luoghi d’arte che riuniscono artisti e teorici intorno a un tema specifico (aneddoto, archivio, animale, incidente, eccesso, ecc.). Dal 2008 al 2010 ha lavorato come ricercatrice sostenuta dal Fondo Nazionale Svizzero sulle pratiche artistiche dell’archivio e su un progetto sulle pratiche di improvvisazione con diverse scuole d’arte, teatro e musica. Attualmente insegna metodologia, drammaturgia e antropologia presso La Manufacture – Haute école des arts de la scène, nell’ambito del programma di Bachelor in teatro e danza.

Foto ©far° Nyon2022 – Arya Dil

ZONA K

video installation
free participation
c/o The D!alma – urban creative yard
Via Claudio Monteverdi, 117 – La Spezia


After its debut at Sarzana’s Teatro degli Impavidi in 2022, ZONA K offers in installation form the important work of investigation and involvement of ordinary people carried out with the production We are nothing, we will be everything.

Interviews, footage, and audio that photograph a complex labor today, made up of strong generational gaps, missed expectations, achievements, and the desire to participate. An online archive of the world of work today, starting with the testimonies of the first workers in La Spezia and Sarzana involved and growing for each square the show touches.

An immersive journey into one of the most pressing issues for everyone’s present and future.

a project by ZONA K curated by Fabio Cherstich content and direction of the show of the same name Alessandro Renda editing and visual effect video Francesco Tedde and Alessandro Tedde (Anthropotopia)
The project is produced with the support of Fondazione Compagnia di San Paolo as part of Art Waves Contemporary Culture Productions.

Hannah Hurtzig/Mobile Akademie Berlin (DE)

performance


A strongly wanted project which marks the arrival and departdure, the synthesis of a will and a vision of ours of building out of format theatre projects.

Combining the intimacy of tête-à-tête with the spectacularity of the theatrical installation, the Market for Useful Knowledge and Non-Knowledge puts on stage communication and exchange as an art piece and a wide-range participatory performance. For every city that represents it, the Market is created from scratch, with a different thematic focus linked to the contemporary urban context. The performance foresees an unpublished assembly of a hundred “experts”, who’s different knowledges – which could go from obvious and irreverent to unexpected and surprising – furnish an encyclopaedic vision of the selected topic. It deals with urgent topics, of city and universal interest, of arguments often reported by the media but which lack a more in depth analysis. In a large space – defined agorà – the experts are convoked not to hold a conference for an entire crowd but multiple individual sessions 30 minutes each, in which they put themselves at the disposition of the single spectator. The dialogues can take the shape of an interrogation, a dispute, an exercise, a confession. The Market for Useful Knowledge and Non-Knowledge transform the performative nature of every social interaction into a captivating theatrical show. 

Conceived by Hannah Hurtzig and presented for the first time in 2004, The Market for Useful Knowledge and Non-Knowledge was put on stage 34 times in the countries Germany, Poland, Turkey, Latvia, France, Israel, Finland, Colombia; Great Britain and many others. 

The artist, curator and dramaturgist from Berlin Hannah Hurtzig founded the Mobile Academy Berlin in 1999. From then she has explored methods of knowledge transfer in theatres, academic settings, museums and art exhibitions. Apart from The Market for Useful Knowledge and Non-Knowledge, amongst the running projects are installations and archives. These have been presented at museums and several biennials, including Venice, Taipei, Novosibirsk and Delhi.