PLAY-K(ei) 13/14

15 novembre 2013 ore 21.00
Cesare Malfatti (IT)
UNA MIA DISTRAZIONE

25 – 26 novembre 2013 ore 21.00
27 novembre ore 19.00
Mala Kline (SLO)  
EDEN

7 dicembre 2013 ore 21.00
8 dicembre ore 21.00
Oliver Frljić (CRO)   
ODIO LA VERITA’ – MRZIM ISTINU

12 gennaio 2014 ore 19.00
Michel Doneda e Takla Improvising Group  (FR/IT)
IMPROVVISAZIONE

18 gennaio 2014 ore 21.00
19 gennaio ore 16.00
Luca Camilletti (IT) 
L’OSSIGENO SALATO HA SPINTO GIU’ IL CIELO

26 gennaio 2014 ore 21.00
Caligari Bros (Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi) (IT) 
Il GOLEM, COME VENNE AL MONDO

20 – 22 febbraio 2014 ore 21.00
23 febbraio ore 16.00
Roberto Capaldo (IT)  
MADE IN CHINA – liberamente ispirato ala storia vera di due contadini cinesi

28 febbraio 2014 ore 18.30 – 19.30 – 21.00 – 22.00
Qui e Ora Residenza teatrale (IT)
CON TUTTO L’AMORE DEL MONDO

6 marzo 2014 ore 21.00
7 marzo ore 21.00
Dehors/ Audela (IT) 
STRATEGIA K – comportamenti che tendono ad instaurare condizioni di equilibrio

8 marzo 2014 ore 21.00
9 marzo  ore 16.00
Collettivo Cascina Barà (IT)
TESSUTO#

13 marzo 2014 dalle ore 18.00
InQuanto Teatro (IT)
ENCICLOPEDIA – per le STRADE DEL QUARTIERE ISOLA 

14 – 15 marzo 2014 ore 21.00
Tommaso Arosio/ Fedra Boscaro (IT)
APPUNTI PER UN NOVISSIMO BESTIARIO

14 – 15 marzo 2014 ore 21.30
Silvia Girardi (IT)
PROGETTO UMANITA’ – Libro I

25 – 26 aprile 2014 ore 21.00
27 aprile ore 16.00
Anna Serlenga (IT)
DEGAGE!

16 – 17 maggio 2014 ore 21.00
18 maggio ore 16.00
Cuochivolanti e Associazione CuochiLab (IT)
PLAY WITH FOOD 5 – La scena del cibo

5 – 6 giugno 2014 ore 21.00
La ballata dei Lenna (IT)
CANTARE L’AMORE

7 giugno 2014 ore 21.00
8 giugno ore 16.00
Sonenalé (IT)
YOUR HAPPY SAD SONGS

 

 

Cesare Malfatti

“Una mia distrazione”, l’ultimo lavoro di Cesare Malfatti, viene presentato per la prima volta a ZONA K
con tutti i musicisti che hanno partecipato al progetto.

musiche Cesare Malfatti
testi Luca Lezziero e Vincenzo Costantino
voce e chitarra Cesare Malfatti
pianoforte Antonio Zambrini  
contrabbasso Matteo Zucconi 
batteria Riccardo Frisari 
violino Vincenzo Di Silvestro
seconda voce Stefania Giarlotta

Dopo aver pubblicato più di 20 album come La Crus, The Dining Rooms, NOOrda e Sem’bro, nel 2011 Cesare Malfatti ha firmato il primo album a suo nome, su testi di Alessandro Cremonesi, nel quale ha cantato, suonato tutti gli strumenti, e prodotto un CD personalmente stampato, cucito e intestato a chi ne faceva richiesta.

Ora ha deciso di tingere di Jazz il suo nuovo lavoro Una mia distrazione (Adesiva Discografica 2013, coproduzione artistica Paolo Iafelice), chiamando al suo fianco Antonio Zambrini, pianista e compositore milanese, vero tesoro della nostra musica.
Ne è nato un lavoro arioso, di ampio respiro melodico, ma meno consueto rispetto alla precedente esperienza di solista.
Una vera e propria “distrazione felice” nel percorso di Malfatti.

La serata segna l’apertura della nuova stagione interdisciplinare PLAY-K(ei) 2013-2014.
In questa occasione potranno essere acquistate le prime copie numerate dell’album.

Ingresso 10,00 €
Prenotarsi, posti limitati!!

Durante lo spettacolo-concerto, ZONA K si vestirà delle video installazioni di compagnie ospiti nella nuova stagione di PLAY-K(ei): Codice Ivan, inQuanto teatro, Dehor/Audelà, Cascina Barà, Luca Camilletti e altre belle sorprese in anteprima.

Una mia distrazione trailer 

Mala Kline (SLO)

in collaborazione con DANAE FESTIVAL
con il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Slovenia a Milano

 

idea, testi, creazione e performance Mala Kline 
spazio, costumi e luci Petra Veber
musica Alen e Nenad Sinkauz (East Rodeo
arrangiamenti musicali Luka Ropret
musica dal vivo Sašo Kalan in Luka Ropret  sound design & feedback Sašo Kalan 
direttore tecnico Zoran Grabarac
produttore esecutivo Ziga Predan
produzione Pekinpah/Kink Kong & E.P.I. center
co-produzione DasArts Amsterdam, Kino Šiška, Student Center Zagreb – Culture of Change – Theater &TD, Tanzquarter Wien, EN-KNAP / Španski borci
partners Narodni dom Maribor, SON:DA
con il supporto di modul-dance, Ministry of Culture RS, Ministry of Science, Culture and Sport RS, City of Ljubljana
e con il supporto di Culture Programme of the European Union nell’ambito di modul-dance project

Danzatrice, coreografa e performer di origini slovene, Mala Kline ha studiato arte e filosofia a Ljubljana, Amsterdam e New York ed è una tra le figure artistiche più interessanti della regione balcanica. Il suo lavoro ricerca la rappresentazione emotiva di mondi interiori e un rapporto autentico e dirompente tra performer e pubblico.
EDEN non è un paradiso perduto, non è un luogo di pace e beatitudine. EDEN è un luogo di guarigione con una lama da rasoio, un altrove in cui trovare se stessi, desti ed aperti, esposti alla bellezza e crudeltà degli eventi. Mala Kline danza, canta, recita; interpreta molteplici figure, animali, emozioni con una forza rara, una capacità originale e del tutto personale di trasmettere ciò che definisce “l’umana essenza” con autenticità, sincerità e brillante ironia.

In questa sua seconda edizione, PLAY-K(ei) guarda all’Europa e dà vita a PLAY-Europe, un percorso speciale all’interno della stagione dedicato quest’anno tutto ai Balcani e all’entrata della Croazia nella UE.

 

EDEN trailer

Oliver Frljić (HR)

con il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Milano

Idea, testo e regia Oliver Frljić
con Ivana Roščić, Rakan Rushaidat, Filip Križan, Iva Visković

produzione Theatre &TD

 

Praticamente sconosciuto in Italia, Oliver Frljić è forse il più famoso, sicuramente il più discusso, tra i giovani registi balcanici, e sbarca in Italia all’interno della programmazione di PLAY-K(ei), la stagione interdisciplinare di ZONA K.

Nato nel 1976 in Bosnia, vive a Zagabria, dove lavora senza sosta come regista, autore, attore e teorico del teatro. I suoi lavori, acutamente critici e provocatori nei confronti della società  della ex-Jugoslavia, hanno diviso il pubblico, tra  reazioni di entusiasmo e rifiuto, hanno vinto numerosissimi premi e sono ospitati nei più importanti teatri della regione e festival internazionali.

Odio la verità è diventato un vero e proprio cult in Croazia. Racconta gli eventi autobiografici della famiglia di Frljić.
Tuttavia, nell’interpretare gli accadimenti, gli attori-membri della  famiglia (compreso l’attore che interpreta Oliver stesso, figlio e autore della  pièce al contempo) scoprono quanto siano diversi i rispettivi ricordi riguardo al passato comune e, in un continuo gioco meta teatrale tra “il dentro” e “il fuori”, si interrogano sulla possibilità  di rappresentare gli eventi reali e continuano a domandarsi cosa sia “vero” e cosa non lo sia.

Odio la verità è il secondo appuntamento di PLAY-K(ei) Europe, il percorso speciale che PLAY-K(ei) dedica all’Europa, quest’anno in particolare ai Balcani e all’entrata della Croazia nella UE.

Odio la verità trailer

Michel Doneda e Takla Improvising Group

sax soprano Michel Doneda 
batteria e oggetti sonori Filippo Monico 
danza Cristina Negro

Il musicista francese Michel Doneda è attivo dagli anni ‘70 nell’ambiente della musica jazz e d’improvvisazione. Ha lavorato con musicisti, ma anche danzatori, poeti e attori di tutto il mondo. Ad oggi, ha pubblicato più di 50 dischi per case discografiche europee, statunitensi e giapponesi.

Insieme al batterista Filippo Monico e alla danzatrice Cristina Negro dell’associazione Takla Improvising Group, daranno vita ad una performance di musica e danza,  una  composizione istantanea che nasca dall’ascolto e dalla relazione tra i tre artisti, il luogo e il pubblico.

Guarda anche PICCOLE MERAVIGLIE

 

Luca Camiletti

AUTOSERVICE – VOL. V, MOBY DICK O LA BALENA di Herman Melville

 

Progetto, realizzazione e regia Luca Camilletti 
con Emiliano Dini, Leonardo Mazzi, Dario Rossi, Riccardo Ruscica 
coproduzione Armunia/Festival Inequilibrio, Istituto Omeopatico
collaborazione Il Moderno (Agliana, Pistoia)
produzione esecutiva  Attodue (Firenze)
ringraziamenti Massimo Conti, Katiuscia Favilli, Silvana Bindi, Silvia Sieni, teatro Sotterraneo

 

Epos inesauribile di meraviglia, orrore e avventura, il libro o balena o volume o enciclopedia di riferimento, alimenta le visioni di ulteriori schegge di appartenenza con cui la scena si intossica.

Essere civile significa avere bisogni complessi. E’ terribile essere civile perché quando arrivi alla fine del mondo non hai nulla per sopportare il tuo peso, il peso della tua mancanza a te stesso. E un individuo, quando è davvero cresciuto, non dovrebbe aver bisogno di nulla.

AUTOSERVICE è un progetto in dieci tappe, dieci volumi. E’ una carrozzeria. Opere più o meno classiche della letteratura vengono attraversate per brevi periodi di tempo di lavoro sulla scena per essere sciolte dalla loro provenienza e drogate con ciò che resta del teatro. La forma di esposizione, il formato e la durata possono essere atipici dal mondo del palcoscenico. L’autoservice fa riferimento ad un luogo di cura di oggetti ammaccati e al tempo stesso alla fruizione leggera della sfogliatura da scaffale.

Luca Camilletti, tra i membri fondatori del gruppo Kinkaleri, lavora oggi individualmente nel campo delle arti sceniche, con estensione alla musica, alla fotografia e alle lingue, sviluppando percorsi di ricerca del tutto personali, con una visione eterogenea ed uno sguardo analitico nel processo di creazione.

Caligari Bros (Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi)

musiche originali Caligari Bros
elettronica lo fi, voce, theremin, giocattoli e rumori acustici Vincenzo Vasi 
gestual devices, loops & samples Tiziano Popoli

Dopo molti anni Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi collaborano di nuovo alla colonna sonora per un film muto. Per l’occasione si sono dati un nome e una immagine eloquente: quella del perfido dottor Caligari, questa volta in una inedita versione familiare. Non più soltanto uno ma due Caligari. Due fratelli strenui sostenitori della controversa teoria secondo la quale per ogni patologia clinica esisterebbe una corretta terapia acustica, autori di un trattatello sulla “pulizia dell’orecchio” che ha sollevato un polverone in campo medico ed accademico. Di loro si dice che siano due ciarlatani. Loro replicano che si applicheranno alla rimusicazione di Der Golem attuando strategie di composizione istantanea a cavallo tra kletzmer e mistica-elettronica.

Il Golem, come venne al mondo trailer

Roberto Capaldo

Di e con Roberto Capaldo
elaborazione video e tecnica Marco Ferrara 
collaborazione alla regia Fabrizio Di Stante
maschere in cuoio Piero Ottusi
pupazzi Antonio Catalano
consulente per la cultura cinese Diang Zuanfheng
coprodotto da Casa degli Alfieri e Universi Sensibili

Spettacolo vincitore del bando “Storie di lavoro” 2011

Zuo Jaobing era un uomo. Ex maoista. Ex comunista. Ex contadino. Ex operaio. Ex vivo. Extra terrestre perché cinese, quindi assolutamente diverso e incomprensibile tanto da avere bisogno di sottotitoli. Il suo corpo è adagiato sulle spalle di Chang Showei, amico di sempre, che cammina a lungo, per chilometri, per giorni. Attraversa lo sterminato Impero Economico della Cina del XXI secolo per dare a quel corpo l’onore della sepoltura nel luogo natale. Andando contro le regole del mondo “civile”, Chang compie involontariamente un atto eroico, guidato solo dal proprio istinto e dalle proprie “scarpe”. Un intreccio di storie vere che, passando dalla rivoluzione culturale di Mao alle condizioni dei lavoratori asiatici, arriva fino a noi, per i quali il Made in China è solo la targhetta sui prodotti che acquistiamo. Maschere, pupazzi, volti del Teatro d’Opera di Pechino, ventagli del Tai Chi, ritmi adrenalinici di pubblicità pluripremiate, il libretto rosso, ombre, luci, proiezioni, disegni animati, una TV rotta e una scarpa.

Roberto Capaldo è autore e attore teatrale. Ha coltivato il suo interesse per le arti figurative e lo spazio scenico laureandosi in Architettura a Roma e specializzandosi in scenografia presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. In teatro si è formato con Daniela Regnoli, Ferruccio Soleri, Francesco Gigliotti, Claudia Contin e Ferruccio Merisi. Altri incontri formativi importanti sono con Living Theatre, Yves Lebreton, Elsa Fonda, Raul Yaiza, Letizia Quintavalla, Serena Sinigaglia. Come attore ha lavorato con Bindo Toscani, Marco Angelilli, Antonio Catalano, Bruno Stori, Giulio Molnar, Serena Sinigaglia, Carrozzeria Orfeo, Teatro Inverso. Scrive e interpreta i suoi spettacoli, spesso assoli, per i quali ha vinto numerosi premi (tra gli altri Premio Manfredi Mastroianni De Sica 2004 come miglior spettacolo e miglior attore protagonista; Premio Calandra 2007, Premio Borsellino 2008 per l’impegno sociale e civile, spettacolo italiano all’XI International Blacksea Festival). Svolge attivita’ pedagogica in ambito di progetti sociali e presso l’Idrafactory – Fabbrica del Teatro di Brescia.

MADE IN CHINA liberamente ispirato dalla storia vera di due contadini cinesi trailer

Qui e Ora
Residenza Teatrale

con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli 
allestimento scenico Erica Sessa 
montaggio  audio Diego Roveroni 
produzione Qui e Ora Residenza teatrale

Tre frammenti amorosi costruiti a partire dall’incontro con l’autore contemporaneo Tiziano Scarpa. Un autore la cui scrittura restituisce uno sguardo attento e ironico sullo stato dell’amore oggi. Tre vite colte in un momento nodale: avere un figlio, traslocare, scegliere se amare. Una scrittura teatrale fatta per immagini e azioni, per pensieri che prendono corpo e voce. Il teatro entra nelle case private, entra in spazi del quotidiano per un incontro ravvicinato fra pubblico e azione scenica. Il pubblico si cala nella vita di una persona, nel suo mondo emotivo, nelle sue paure e desideri. Un’esperienza intensa, un momento di forte condivisione, poi la padrona di casa aspetta nuovi ospiti, si torna al mondo con un momento conviviale di cibo, vino e chiacchiere su quanto appena vissuto.

c/o una casa privata del quartiere Isola di Milano

 

Con tutto l’amore del mondo trailer

FOCUS – teatro, media e nuove tecnologie

ZONA K dedica un FOCUS al Teatro, Media e Nuove Tecnologie.

Ospiterà i lavori di due compagnie in prima assoluta: Dehor/Audelà con Strategia K (6-7 marzo) e
Tommaso Arosio/Fedra Boscaro con Appunti #9 e #11 per un novissimo Bestiario (14-15 marzo).

Inoltre la compagnia toscana Cascina Barà porterà lo spettacolo Tessuto# (8-9 marzo) e l’artista milanese
Silvia Girardi presenterà, con il performer Giuliano Guatta, il primo studio del suo nuovo lavoro, dal titolo
Umanità – Libro I (14-15 marzo).

Qui di seguito una breve spiegazione degli spettacoli.

 

giovedì 6 marzo e venerdì 7 marzo – ore 21.00 performance
Dehors / Audelà
STRATEGIA K – comportamenti che tendono a instaurare condizioni di equilibrio – un tutorial per le cure parentali sulla capacità di adattamento e sopravvivenza

Strategia K rielabora la storia dell’isteria – patologia che si credeva un tempo legata a problemi di procreazionericollegandosi
al “reale” problema di presunta infertilità della performer in scena, creando un’inedita partitura fisica e attingendo all’Iconographie photographique de la Salpêtrière, un serbatoio visionario e ossessivo di spettacolarizzazione del dolore, fenomeno oggi approdato a livelli vertiginosi.
(durata 50 minuti) (Prima assoluta)

 

domenica 9 marzo – ore 16.00 teatro
Collettivo Cascina Barà
TESSUTO#

Immagini e visioni di una ragazza in cerca di sua madre in un paese straniero, compongono uno spettacolo basato sull’interazione fra recitazione, disegno dal vivo e musica live.
Un equilibrio che attraversa l’azione teatrale, l’improvvisazione e la performance visuale.
Un tipo di teatro sociale che indaga due ordini di conflitti contemporanei: l’esclusione dello straniero e il rapporto intergenerazionale.
(durata 50 minuti)

 

venerdì 14 e sabato 15 marzo – ore 21.00 performance e arti visive
Tommaso Arosio/ Fedra Boscaro
APPUNTI PER UN NOVISSIMO BESTIARIO
appunto # 11 live performance
appunto #06 e #08 installazione
Novissimi Materiali, esposizione stampe serigrafiche, flip Book, Libro componibile

Novissimo Bestiario è un progetto di ricerca articolato che intende censire gli “esseri immaginari” del contemporaneo.
La serie performativa degli Appunti è da intendersi come un’indagine preparatoria al Bestiario, focalizzata sul rapporto
“essere immaginario – essere umano”. Gli appunti dispari fanno uso di video body mapping e di una creazione partecipata.
(durata 15 minuti) (Prima assoluta) (Primo studio)

 

venerdì 14 e sabato 15 marzo – ore 21.30
performance  –
Silvia Girardi
UMANITA’ > LIBRO I

Chi è in scena > due Turritopsis Dohrnii o meduse immortali in grado di trasformare le proprie cellule da uno stato maturo fino a tornare all’immaturità, in altre parole non muoiono mai. Da sempre affrontano i medesimi discorsi dai sapori beckettiani, finchè una strana onda nera le porta molto vicino ad una fine inaspettata e che credevano improbabile.
(durata 40 minuti) (Primo studio)

Dehors/Audela


Azione scenica Elisa Turco Liveri
video Salvatore Insana
con le voci di Giovanna Bellini, Luca Bondioli, Vania Ybarra
sound Alban De Tournadre
disegno luci Giovanna Bellini
tecnico del suono Marco De Tommasi
costumi Olivia Bellini
produzione Compagnia Del Meta-Teatro
co-produzione Dehors/Audela – Lyriks
con il sostegno di Electa Creative Arts  and Ass.Cut.Resine
drammaturgia audiovisiva Dehors/Audela

E’ in dubbio la sua fertilità. Forse non potrà procreare. Fino ad ora non aveva considerato il problema. Basta che un elemento non funzioni per destabilizzare l’insieme.

Un tutorial per le cure parentali sulla capacità di adattamento e sopravvivenza. Supplire l’eventuale assenza di un figlio. Prendersi cura di chi, poiché nato, è destinato a perire. La possibilità di non generare un’altra vita, un altro scheletro. Ossa di vacca, emblema del nutrimento primario: il latte. Incontro tra corpo e ex corpo. L’uno inerte nella sostanza, l’altro inabile rispetto alle sue naturali funzioni preposte, si incontrano, dialogano muti.

Un cortocircuito inaspettato provoca lo scarto tra mimesi e realtà.

Strategia K rielabora la storia dell’isteria (uno dei più complessi paradigmi del problema mente-corpo), patologia che si credeva un tempo legata a problemi di procreazione, ricollegandosi al “reale” problema di presunta infertilità della performer in scena e creando un’inedita partitura fisica attingendo da fonti extra-teatrali come l’etologia, come l’Iconographie photographique de la Salpêtrière, un serbatoio visionario e ossessivo di spettacolarizzazione del dolore ante-litteram, o ancora come il pensiero di Didi Huberman (soprattutto il suo L’invenzione dell’isteria).

La spettacolarizzazione del dolore e del dramma privato, oggi approdata a livelli vertiginosi, ha origini più antiche di quanto si pensi: a fine Ottocento, le presunte isteriche della Salpêtrière venivamo messe letteralmente in scena, fatte esibire davanti a un pubblico di medici, costrette ad avere degli attacchi e premiate con un applauso finale.

Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana si incontrano nel 2010 nello spazio del Meta-Teatro a Roma. Il progetto di cui fanno parte cerca di far confluire teatro e video nel segno di una ricerca continua in cui i due linguaggi mantengano comunque una loro specificità e al contempo siano capaci di generare nuove forme espressive. Negli ultimi anni hanno prodotto opere video-teatrali (A pezzi; Nelle pieghe; Land(e)scapes, In Negativo, Space-Time Lapse), progetti di ricerca audiovisiva (Aperture; In pieces; Recognition; Radici; Hunger; L’altra velocità) e percorsi d’indagine fotografica (Space-time Lapse, Umano non umano; Folds, Contre nature).

STRATEGIA K – comportamenti che tendono a instaurare condizioni di equilibrio trailer

Collettivo Cascina Barà

da un’idea di Daniela Scarpari
scritto da Alessandra De Luca
adattamento per il teatro e interprete Daniela Scarpari
regia visuale e
tag-tool idea Fupete
produzione, composizione diario in tessuto e disegno dal vivo Alessio Trillini
composizione e musica dal vivo Lorenzo Declich (Lorf)
con la collaborazione di: Erika Gabbani
(Nasonero)
Vocalist Alessandra De Luca

Immagini e visioni di una ragazza in cerca di sua madre in un paese straniero compongono uno spettacolo basato sull’interazione fra recitazione, disegno dal vivo e musica live. I tre aspetti, a tal punto compenetrati da non poter sussistere l’uno senza l’altro, creano un equilibrio sottile che attraversa l’azione teatrale, l’improvvisazione e la performance visuale.
Le immagini proiettate che compongono la scenografia vengono guidate ed animate da un artista dal vivo attraverso una tavoletta grafica, spaziando dal semplice segno fino a raggiungere un certo grado di complessità. Contemporaneamente il musicista interagisce attraverso brani preregistrati ed interventi acustici dal vivo di basso e chitarra.
Un tipo di teatro sociale che indaga due ordini di conflitti contemporanei: l’esclusione dello straniero che trova la sua deriva nell’annientamento dell’individualità, e l’impossibilità di comprendere in pieno il punto di vista dell’altro all’interno di un rapporto intergenerazionale, in specifico quello tra madre e figlia.

Il Collettivo Cascina Barà si è formato nel 2011  a Baraka (campagna Pisana). Tutto è nato per causa, non per caso. Un giorno anime si sono unite, un’idea si è fatta progetto, ha prodotto parole, ha aggiunto movimenti, ha convogliato suoni, ha sparso  disegni.

#Tessuto  nasce da una regia collettiva, un lavoro corale sul testo, un Collettivo che ha sede nello spazio ideale della Cascina Barà, una specie di isola che c’è e non c’è.

#Tessuto trailer

InQuanto Teatro

In collaborazione con Apache/Teatro Litta

 

Un’opera di inQuanto teatro
caratteri mobili dell’edizione Floor Rober, Giacomo Bogani, Andrea Falcone, Francesco Michele Laterza
cura dell’edizione Andrea Falcone
incisioni e inserti Giulia Broggi
iconografia Maria Sole Vannetti
legatura Julia Lomuto
progetto produttivo 2013-2015 in collaborazione con Kinkaleri

Enciclopedia è un’opera di erudizione che si compone viaggiando. Raccoglie le definizioni della gente per ciò che le sta intorno: cose come “casa” o “chiodo” o “cane”. Oggetti di aspetto comune. A partire da quelle parole, compone un ritratto a tutto tondo. Di cosa? Dell’uomo di oggi, raccontato con le parole che egli dedica alle piccole cose che compongono il suo mondo.

È un’opera attuale, fatta con maniere antiche: viaggia di città in città, attraverso i festival di teatro e le feste di paese, toccando realtà diverse in cerca di una nuova collaborazione. Alla fine di ogni indagine locale, viene offerta una performance di restituzione, in cui gli intervistatori riprendono il loro costume di artisti per leggere le definizioni trovate e presentarle a tutti.

L’Enciclopedia cresce seguendo l’alfabeto, con un viaggio che è insieme fisico e letterario. Nel corso del 2014 toccherà città e realtà diverse, allargando via via i confini di un’opera potenzialmente infinita, insieme al numero dei suoi partecipanti.

inQuanto teatro è un collettivo artistico che ha sede a Firenze, nel quale operano Andrea Falcone, Floor Robert e Giacomo Bogani. Parte di una rete di legami e unioni più ampia, estesa nello spazio e nel tempo, inQuanto teatro collabora o ha collaborato con Giulia Broggi (performance, grafica, video editing), Matteo Balbo (performance, grafica), Susanna Stigler (fotografia), Duccio Mauro (fotografia), Maria Sole Vannetti (costumi) e Francesco Michele Laterza (performance). Attualmente, inQuanto teatro è parte di Officina Teatro, un progetto di Operaestate Festival Veneto per le giovani compagnie, e riceve il sostegno di Kinkaleri, La Piccionaia e Armunia.

Enciclopedia trailer

Tommaso Arosio/ Fedra Boscaro

progetto (body-mapping) di  Fedra Boscaro e Tommaso Arosio
ospiti di Appunto #09 arti visive Karin Andersen, Sonia Marcolin
suono Valentino Corvino e Roberta Giallo
produzione Ever New Bestiary

Novissimo Bestiario è un progetto di ricerca articolato che intende censire gli “esseri immaginari” del contemporaneo. La serie performativa degli Appunti è da intendersi come un’indagine preparatoria al Bestiario, focalizzata sul rapporto “essere immaginario – essere umano”. Gli appunti dispari fanno uso di video body mapping e di una creazione partecipata. I singoli appunti risultano essere la stratificazione dei contributi di artisti-ospiti, invitati a rimodellare le immagini-corpo secondo la propria ricerca poetica.

Fedra Boscaro e Tommaso Arosio compongono una intelligente riflessione critica sulla percezione (e sull’uso) del corpo, surfando l’immaginario pop occidentale. Nel loro bestiario vengono rappresentati ed evidenziati gli aspetti più stereotipati di ciò che si cerca e si chiede alla fisicità femminile; questi stessi aspetti vengono poi decomposti, corrotti in modo da suggerire quanto infinite possano diventare le vie della bellezza. Gli Appunti si delineano così come ongoing project arricchito da continui contributi di provenienza eterogenea. Il lavoro, grazie alla sovrapposizione fra corpo reale e corpo virtuale, mostra lo scarto fra le due dimensioni, confutando la relazione indicale supposta fra oggetto fisico e sua rappresentazione bidimensionale” (F.Patti)

Appunti per un novissimo bestiario trailer

Silvia Girardi

concept, regia, drammaturgia Silvia Girardi
performers Sara Rosa Losilla, Carolina Cametti
selezione video Silvia Girardi, Laura Lamonea
videomapping Video Sound Art Festival
dramaturg Laura Tassi
sound design Michael Shiono
set design Daniele Girardi
sculture Dora Ayala
light design Stefano Mazzanti
contributi video ModoFilm, Daniele Girardi
assistente videomapping Alessandra Cassiano
urban ponchos Otto London
assistente regia Margherita Scalise
assistente tecnico Edoardo Verea
foto Luca Sironi
distribuzione terzo paesaggio

 

Umanità > libro I  percorre il tempo e lo spazio in un paesaggio magico dal sapore performativo attraversando oceani, galassie e città, per esplorare il racconto di una Natura di cui l’Uomo è parte. Nell’incapacità di penetrarla a fondo, Umanità libro I  cerca di comprendere la lingua attraverso cui la Natura parla e sente. Si interroga sull’intelligenza evolutiva, il paesaggio planetario, le minacce ecologiche e l’azione individuale consapevole. Parla con la voce immaginata della Natura attraverso forme di vita diverse dall’Uomo, che appare di rado in questo racconto, non più nella sua versione antropocentrica di osservatore e dominatore, ma di osservato. In ogni caso l’Uomo il punto di vista della Natura non lo conosce, bisogna perciò che si affidi al sogno.

 

– Sottratto l’uomo dalla sua presunta quanto inconsistente autosufficienza, stanno venendo alla luce le profonde interazioni con l’ambiente. La crisi dell’autoreferenzialità antropocentrica è proceduta con l’affermarsi di nuove istanze più complessamente ecocentriche. – Franco Brevini

 

 

Chi è in scena > due Turritopsis Dohrnii o meduse immortali in grado di trasformare le proprie cellule da uno stato maturo fino a tornare all’immaturità, in altre parole non muoiono mai. Hanno ormai padroneggiato la questione evolutiva e nella nostra storia hanno più di 500 milioni di anni dalla loro comparsa sul pianeta. Jelly A è stanca del continuo ciclo metamorfico e sogna di evolversi in altra forma; Jelly B vive l’onnipotenza dell’immortalità e la supremazia della specie. Da sempre affrontano i medesimi discorsi dai sapori beckettiani, finchè qualcosa modifica il loro assetto, una strana onda nera le porta molto vicino ad una fine inaspettata e che credevano improbabile.

 

 

– L’esperimento dell’umanità, vecchio di diecimila anni, di adottare un modo di vita alle spese della natura, sta fallendo. Una nuova visione del mondo basata sull’ecosfera planetaria ci indica la via.  – Carta Mondiale per la Natura

 

 

Il processo > Umanità libro I parla al pubblico sotto forma di collage di parole, video, musiche, opere di video arte. Il racconto non è lineare: prevede l’intersezione di scene di vita reale, personaggi magico-realisti, paesaggi psicologici, interviste video vox populi di uomini contemporanei. Utilizziamo testi esistenti ed originali con un’enfasi sulla componente emotiva ed evocativa. La nostra drammaturgia nasce da improvvisazioni, scrittura scenica, e composizioni fisiche. Ci ispiriamo alla sintesi di Beckett, alla pittura di A. Kiefer, al Realismo Magico, al linguaggio tecnico-scientifico.

 

– La sopravvivenza del mondo dipende dalla wildness. Il selvaggio sta dentro di noi, è un sogno che ci portiamo dentro. – Thoureau

 

Un ringraziamento particolare a: Otto London, Mondo Yoga, Scuola Paolo Grassi, ATIR Ringhiera, Greepeace, Filippo Agnello, Ivan Casagrande Conti, Ferdinando Boero, Stefano Piraino, Federica Fabiani, Michele Di Giacomo, Allison DeLauer.

 

www.silviagirardi.com

 

 

 

Cesare Malfatti
e Marco Parente

Due musicisti   con un lungo passato alle spalle sono liberi di muoversi tra le loro canzoni a volte da soli e a volte insieme, un’inedita collaborazione scambiandosi due postazioni che si fronteggiano: una in piedi con chitarra, microfono, pedaliera per i bassi e l’altra seduta, con batteria,microfono, tastiera. Chi sta seduto accompagna chi sta in piedi. Cesare Malfatti accompagna Marco Parente. Marco Parente accompagna Cesare Malfatti.

Aprirà il concerto Giuseppe Righini e degusta la serata con un buon bicchiere di vino.

 

Cesare Malfatti è uno dei pionieri della scena musicale alternativa italiana, come membro degli Afterhours tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 e soprattutto come co-fondatore dei La Crus insieme a Mauro Ermanno Giovanardi e Alessandro Cremonesi. Dopo le più recenti esperienze con The Dining Rooms e Amor Fou, e parallelamente con la reunion dei La Crus datata 2011, negli ultimi anni ha intrapreso una carriera solista. L’ha fatto, come sempre, a suo modo, smarcandosi dai meccanismi tradizionali di mercato e riscoprendo l’artigianalità a 360 gradi. Dopo l’omonimo “Cesare Malfatti”, uscito nel 2011 con la coproduzione artistica di Paolo Iafelice (Adesiva Discografica) e venduto esclusivamente via mail dallo stesso Cesare che ne rifinisce a mano con una macchina da cucire ogni singola copia, e dopo la sua riedizione live del 2013 a cui hanno partecipato tra gli altri Giovanni Ferrario e Manuel Agnelli, arriva il nuovo album “Una mia distrazione“. Anche questo disco è stato inizialmente distribuito esclusivamente via mail, con un packaging altrettanto originale: una confezione sottovuoto fatta di cartoline con foto scattate dallo stesso Malfatti, che cambiano ogni cento copie. La crescita costante e continua del progetto ha però convinto Cesare Malfatti a voler tornare nei negozi di dischi, realizzando una pubblicazione ufficiale di “Una mia distrazione”, che uscirà il 6 maggio 2014. Spesso per costruire un nuovo progetto è vincente la sfida che porta un’artista verso direzioni diverse, strade meno consuete, meno proprie. Così il nuovo lavoro di Malfatti si tinge anche di jazz, grazie alla presenza di Antonio Zambrini, pianista e compositore milanese, vero tesoro della nostra musica, artista versatile e aperto a confronti con altri linguaggi musicali. Ben orchestrato, arricchito dalla collaborazione di musicisti di estrazione diversa, quali Matteo Zucconi al contrabbasso, Riccardo Frisari alla batteria e Vincenzo Di Silvestro agli archi, “Una mia distrazione” è un lavoro arioso e di ampio respiro melodico che è una vera e propria “distrazione felice” nel percorso di Malfatti, con 8 testi di Luca Lezziero, 3 di Vincenzo Costantino Cinaski e il contributo vocale di Stefania Giarlotta. La coproduzione artistica è stata affidata ancora una volta a Paolo Iafelice (AdesivaDiscografica).

Marco Parente nasce nel 1969 lo stesso giorno di Duchamp, il 28 luglio. E’ uno dei songwriter più brillanti e inafferrabili del panorama contemporaneo italiano. Attivo dal 1997, ha pubblicato sei dischi di studio, un live, un doppio DVD e tre spettacoli teatrali originali, che hanno messo in evidenza volontà di rompere gli schemi, coerenza alla propria visione stilistica in perenne mutamento e accurata ricerca sonora e testuale, sempre in bilico tra forma canzone e performance-poetica.Senza dimenticare l’innata predisposizione al confronto – basta ricordare collaborazioni con Stefano Bollani, Carmen Consoli, La Crus, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, Manuel Agnelli; sul versante letterario conosce e accompagna nomi della poesia internazionale come Lawrence Ferlinghetti, Alejandro Jodorowsky, Anne Waldman, John Giorno e Ed Sanders.Riceve l’apprezzamento da un mostro sacro come l’ex-Talking Heads David Byrne che lo premia inserendolo nella playlist della sua personale web-radio. Nel 2011 esce “La riproduzione dei fiori” per la neo-struttura indipendente Woland. Da segnalare, il contributo speciale nel brano “sempre” di Robert Kirby, storico arrangiatore d’archi di Nick Drake. Nel 2013 esce sempre per Woland “SUITE LOVE”, primo di una trilogia di suites in forma canzone. Il disco è stato prodotto e registrato da Taketo Gohara (Capossela, Edda, Baustelle). A Gennaio 2014 pubblica il primo disco dei BettiBarsantini, la nuova band formata insieme ad Alessandro Fiori.

 

Anna Serlenga

Tiziri 13 production presenta: DEGAGE!
progetto semifinalista a Premio Scenario 2013

Progetto teatrale a cura di Anna Serlenga
con  Rabii Brahim, Saoussen Babba, Ayman Mejri
dramaturg Daniel Blanga Gubbay
luci Riccardo Clementi
Video Jeorjia Tsisme
Foto Francesca Oggiano
organizzazione Nesrine Masghouni
regia Anna Serlenga
Con il sostegno del progetto DE.MO./MOVIN’UP II sessione 2012, Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, Teatro degli Incontri, Olinda/Teatro la Cucina, Macao, c.s.o.a. Baraonda, Le Città Sottili

Spettacolo in lingua francese e tunisina, con sottotitoli in italiano.

 

Era il 2005, nelle banlieue francesi bruciavano le macchine e le gole di ragazzi ostinati ad urlare la loro rabbia per notti intere. Roman Cheneu pubblicava un testo teatrale intitolato ‘Res Persona’, lasciando sospeso tra le righe un interrogativo pungente: qual è la condizione minima dell’accettazione, quale la vita che non ha bisogno di essere cambiata?
Nelle prime settimane del 2011, la Tunisia si infiamma di una rivolta che si estende fino a toccare tutti i paesi del Nord Africa e oltre. Rivolte che troppo presto sono state definite “primavere arabe”, che vediamo oggi esplodere nelle molteplici forme caotiche e radicali di guerre civili, dalla Siria all’Egitto. Eppure tra la polvere resta la dignità per un’azione sentita, anche fosse per un solo istante, come necessaria.

‘Dégage’ vuole essere il racconto di questa necessità. Quattro ragazzi di Tunisi portano in scena davanti a noi frammenti di questo nostro tempo, che ci appartiene e ci sfugge.
Attraverso scritture di scena, filtrate dal testo di Roman Cheneau e da drammaturgie contemporanee, testimonianze dirette contrappuntano un’esile quanto esibita trama di finzione.
È tempo di mettere da parte un orientalismo abituato a interrogare l’altro, per essere infine sottoposti a una domanda: quale la vita che non ha bisogno di essere cambiata?

L’attuale gruppo di lavoro italo-tunisino è composto da giovani professionisti nell’ambito del teatro, sono:
Rabii Brahim,  Saoussen Babba e  Assem Betthouami , attori e danzatori diplomati presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Tunisi (ISAD); Ayman Mejri, attore e allievo presso la stessa Accademia;  Daniel Blanga Gubbay, ricercatore, regista e dramaturg; Anna Serlenga, dottoranda e regista.

Dégage! è la prima produzione dell’ensemble.

Cuochivolanti e Associazione CuochiLab

Apertura mostra con aperitivo: dalle ore 18.30 
Performance: ore 21.00 

Una selezione a cura di ZONA K dal festival Play With Food di Torino.

In collaborazione con Associazione CuochiLab e Cuochivolanti (TO)

Un progetto di Cuochivolanti e Associazione CuochiLab
Direzione artistica di Davide Barbato e Chiara Cardea

 

Dal 26 al 30 marzo 2014, si è svolta la quinta edizione di Play with Food – La scena del cibo, il primo festival di arti visive e performative interamente dedicato al cibo, ideato e curato dai Cuochivolanti e dall’Associazione CuochiLab.
Il programma ha incluso, tra gli altri, progetti selezionati attraverso quattro bandi d’idee rivolti ad artisti, videomaker, fotografi, teatranti, drammaturghi, coreografi, grafici, e creativi di ogni disciplina.

ZONA K ha deciso di collaborare con questa realtà in concomitanza con le giornate di avvicinamento all’evento EXPO 2015.
ZONA K ha scelto una serie di artisti e creazioni attorno al tema del cibo, dell’arte e del teatro, selezionandoli dal programma dell’ultima edizione torinese.Tre giorni, dal 16 al 18 maggio 2014 in cui negli spazi di ZONA K si avvicenderanno, performance, installazioni, teatro, opere video e opere d’arte sui temi cari ad Expo.

Artisti selezionati:

sezione Teatro ore 21.00
INTERAZIONE SCENICA – Thanksgivingday-Episodio 1 

con Enoch Marrella
drammaturgia e regia di Andrea Ciommiento

sezione arti visive dalle ore 18.30
Benna – Short movie #1  video
Maria Bruni – 100 uova  fotografia
Luigi Ceccon/Chiara AllioneForgotten meal  fotografia
Maurizio Modena – Manifesto dell’acqua potabile  installazione interattiva
Photo.Psyco.Video.Cook – Cucino la tua storia installazione
Maya Quattropani – Body Reaction Project Rutti  fotografia sonora
Anna Resmini – Ricette scottanti per lingue roventi  illustrazione

Nel 2010 l’esperienza artistico-gastronomica dei Cuochivolanti e dell’Associazione CuochiLab fa nascere l’idea di un festival in grado di raccogliere le proposte di teatranti, performers, artisti visivi, fotografi, danzatori capaci di confrontarsi in modo creativo con il tema del cibo: un festival multidisciplinare che sottraesse il cibo al mondo dell’intrattenimento enogastronomico per riportarlo al centro di una riflessione artistica, politica e filosofica, senza trascurare il gioco e il divertimento.

La quinta edizione del festival ha visto alcune importanti novità: in controtendenza con l’attuale situazione del panorama artistico e culturale, PWF5 ha voluto dare un piccolo segnale di ottimismo stringendo nuove collaborazioni per incentivare la distribuzione e la visibilità dei progetti, grazie alla partecipazione della curatrice e critico d’arte Olga Gambari, dell’etichetta discografica indipendente Megasound, del contributo dello spazio ZONA K e di ArteSera Produzioni.

Nello specifico, ZONA K ha accolto l’appello ospitando nella propria stagione e contribuendo a sostenere un progetto teatrale e una serie di progetti artistici, selezionati dal programma di PWF5, garantendo agli artisti una piazza prestigiosa e importante come quella milanese, lungo un intero week end.

 

Per info su PLAY WITH  FOOD: www.playwithfood.it

 

La Ballata dei Lenna

di e con Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno
supervisione al testo Michele Santeramo
produzione La Ballata dei Lenna
con il sostegno di Fondazione Campania dei Festival – E45 Napoli Fringe Festival, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù – Regione Piemonte – Provincia di Alessandria, Regione Puglia – Progetto Principi Attivi – Assessorato Politiche Giovanili – Fondazione Live Piemonte dal Vivo – circuito regionale dello spettacolo
in collaborazione con  Teatro MinimoTeatro Bottega degli Apocrifi

Un quadrato di luce è la casa dove si intrecciano tre vite, quella di un sarto e di due sorelle: il brutto, la brutta e la bella. Tre vite prive di importanza che provano a capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, anche se ormai giusto e sbagliato non aiutano a salvarsi. La brutta, vive una vita scevra d’aspirazioni contando davanti a se i giorni tutti uguali e accettando senza proteste gli umori di una sorella, prossima al matrimonio, assorbita interamente dalle speranze di una vita diversa. Il sarto, chiamato per riparare un abito da sposa ormai inadatto ad essere indossato, è l’inciampo della storia.

I tre personaggi si trovano presto a fare i conti con le proprie pulsioni, a sbrigliare e tenere a bada i propri desideri, a riscoprirsi teneri e violenti insieme, ma sempre e comunque, troppo inadeguati all’amore.

Non c’è tempo da perdere in carezze, non c’è più tempo.
L’amore è una favola per ricchi e per santi.
E noi non siamo né ricchi e né santi.

Ma l’amore, a che ora è l’amore? Quando torna? Quanto ancora dobbiamo aspettare? Qualcuno ci potrebbe dire, in mezzo a tutto questo maledetto casino, a che dannata ora arriva?

La compagnia La Ballata dei Lenna formata da Nicola Di Chio, Paola Di Mitri e Miriam Fieno nasce nel 2012 alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, dove i tre attori si formano e si diplomano. La compagnia produce, a seguito del progetto “Ballata in tour/ La protesta” ovvero un giro di laboratori in tutta Italia realizzato nell’inverno del 2012, il suo primo spettacolo “LA PROTESTA – una fiaba italiana” in collaborazione con il drammaturgo Michele Santeramo.
La Protesta vince il primo premio al “Festival Anteprima89” ed. 2012 Antidoti – Milano, Menzione Speciale al Festival Asti 33 “premio scintille 2011” nuove drammaturgie, Finalista Rassegna ARGOToff 2013 Teatro Argot – Roma

Cantare l’amore trailer

 

Sonenalé

un progetto di e con Riccardo Fusiello e Agostino Riola
disegno luci Matteo Crespi
comunicazione Marianna Musella
grafica, elemento scenico forEVER Claudia Broggi
assistente alla coreografia per Play Serena Marossi
produzione SONENALE’
coproduzione E45 Napoli Fringe FestivalFondazione Campania dei Festival
residenze coreografiche Centro Danza Canal (Madrid), Mosaico Danza (Torino), Dance_B (Milano), Studio 28 (Milano)
si ringrazia Teatro Litta (Milano), Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi (Milano), Teatro della Cooperativa (Milano), PuntoZero Teatro (Milano), Teatro Mimesis (Trani), Teatro Radice Timbrica (Legnano), ZONA K (Milano) e inoltre Daniele D’Angelo, Simone Marossi

YOUR HAPPY SAD SONGS è un progetto in tre istantanee, I WANNAPlayforEVER, liberamente ispirate alla figura di Federico García Lorca.

“Il lavoro si nutre di Lorca, affonda le radici nei contrasti che lo animavano, scava tra le sue parole e le sue immagini alla ricerca dell’essenza che muoveva la sua opera e la sua vita”.

Your Happy Sad Songs diventa quindi una sorta di opera pop, che si muove tra situazioni quotidiane e immagini oniriche, sulla difficoltà di seguire i propri istinti, sulla volontà di reagire quando tutt’intorno sembra buio, sullo spaesamento causato da un’assenza. Al centro c’e il corpo e il suo movimento che diventa il principale strumento dell’indagine. I corpi dei due performers sono osservati nelle circostanze che li vedono protagonisti e allo stesso tempo, come analizzati, scomposti, radiografati alla ricerca di cosa li muove e cosa nascondono.

I WANNA (2010), durata 15 min
selezionato e promosso da ANTICORPI XL – network giovane danza d’autore

PLAY (2012), durata 20 min
vincitore dei bandi ‘Presenta tu proyecto’ del Centro Danza Canal (Madrid) e ‘DE.Mo./ Movin’ Up 2011’ (a cura di GAI – Giovani Artisti Italiani e MiBAC – Ministero Beni e Attività Culturali)

forEVER (2013), 20 min
debutto Museo Madre, Napoli – E45 Napoli Fringe Festival, giugno 2013

Sonenalé nasce  a Milano nel 2012 per volontà di Riccardo Fusiello, danzatore e coreografo, e Agostino Riola, performer e regista. La loro ricerca artistica ha come fulcro l’indagine sul corpo, in tutte le sue espressioni. La collaborazione tra i due inizia nel 2008 in occasione dello spettacolo Il Signor P, prodotto dal Festival Internazionale Castel Dei Mondi di Andria. Nel 2010 ideano Your Happy Sad SongsAll’attivo hanno collaborazioni con realtà italiane ed europee (Spagna, Danimarca). ”

 

Your happy sad song trailer

ZONA K vi ringrazia!

Vogliamo ringraziare tutti coloro che sono intervenuti alla  stagione 2013/2014 di PLAY-K(ei).

L’edizione 2013/2014 è stata ancora più estesa e ricca di eventi, improntata su sinergie con realtà esterne affini, generando definizioni come “crossing over”.  ZONA K, con PLAY-K(ei) 13/14, ha collaborato con Danae Festival e con il vicino Teatro del Buratto/TerzoPaesaggio; con Apache/Teatro Litta ha condiviso la cura verso due compagnie che hanno affrontato i palcoscenici di entrambi i teatri. PLAY-K(ei) 13/14 ha ospitato inoltre una tappa del Festival Play With Food, dei torinesi Cuochivolanti, così come gli spettacoli delle compagnie Qui e Ora e delleAli con le quali ZONA K condivide l’importante progetto sul nuovo pubblico Coltivare Cultura, sostenuto della Fondazione CARIPLO.  

PLAY-K(ei) ha scelto il motto DOVE SIETE? Una domanda che renda concreto l’orizzonte cui si rivolge il nostro sguardo: in quale momento storico ci troviamo? Cosa sta succedendo lontano da noi e, non solo, dentro i confini in cui viviamo?
La stagione era improntata inoltre alla costruzione di ponti oltre confine: all’interno di PLAY-K(ei) vi è stato un percorso dedicato all’Europa e all’attuale momento storico, quest’anno tutto incentrato sui Balcani in occasione dell’entrata della Croazia nella UE.

Queste, le compagnie ospiti nella seconda stagione interdisciplinare di PLAY-K(ei): Mala KlineOliver FrljicCodice Ivan, inQuanto teatro, Dehors/Audelà, Cascina Barà, Luca Camilletti, Roberto CapaldoAnna SerlengaSonenaléLa Ballata dei LennaTommaso Arosio/Fedra BoscaroSilvia Girardi, Cesare Malfatti, Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi, Michel Donedà e i Takla Improvising Group, Qui e Ora e delleAli.

PLAY-K(ei) 13/14 ha ottenuto il patrocino del Consolato Generale della Repubblica di Slovenia a Milano e del Consolato Generale della Repubblica di Croazia. Ha inoltre richiesto il patrocino del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
Il progetto Coltivare Cultura realizzato in collaborazione con le residenze teatrali Qui e Ora e delleAli è stato selezionato per il bando sul nuovo pubblico della Fondazione CARIPLO.

Lo spettacolo di Mala Kline è stato presentato in collaborazione con Danae Festival.

PLAY-K(ei) è un progetto ZONA K, con la direzione artistica di Valentina Kastlunger, Valentina Picariello, Sabrina Sinatti

 Media partner: Vivi Milano

 

Il canale YOU TUBE
di ZONA K

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