Kepler-452 (IT)

IL CAPITALE. Un libro che ancora non abbiamo letto

4 - 5 ottobre 2023 ore 20.00

spettacolo teatrale | durata 100 min

c/o Teatro Out Off, via Mac Mahon 16

A fine replica di mercoledì 4 ottobre si terrà l’incontro con la compagnia e il
Prof. Vittorio Morfino (Professore ordinario di Storia della Filosofia Università Milano-Bicocca).
Modera Ira Rubini (Radio Popolare Milano).


Una compagnia di teatro che decide di mettere in scena “Il Capitale” di Karl Marx. Lo decide perché, dopo la fine del primo lockdown, sente la necessità di mettersi in ascolto di chi, nella fase immediatamente successiva, avrebbe perso il posto di lavoro. Nicola ed Enrico decidono così di girare l’Italia alla ricerca di quei luoghi in cui le pagine di Marx diventano persone, luoghi, accadimenti. Un giorno finiscono in una fabbrica, la GKN di Campi Bisenzio, che ha appena chiuso. In un mattino dell’estate 2021, il 9 luglio per la precisione, i 422 operai che ci lavorano ricevono una mail: non devono tornare al lavoro il giorno dopo: sono licenziati. Da quel giorno gli operai occupano la fabbrica. I primi giorni dell’autunno la compagnia entra per la prima volta alla GKN. Gli operai li invitano a mangiare il cinghiale con loro. Da quel giorno loro dormono lì, dentro la fabbrica occupata, su delle brandine. Nel frattempo Nicola ed Enrico intervistano centinaia di operai, partecipano a picchetti, assemblee, manifestazioni, ascoltano, osservano, cercando di volta in volta di tornare alle pagine di Marx per tentare di instaurare un dialogo creativo tra “Il Capitale” e quello che succede al presidio, tra un classico della letteratura filosofica ed economica e un gruppo di esseri umani in carne ed ossa. Poi la loro attenzione si concentra su tre persone in particolare: Iorio, manutentore, Felice, operaio addetto al montaggio e Tiziana, operaia addetta alle pulizie, che invitano in teatro con loro per fare insieme uno spettacolo. Comincia così la creazione de Il Capitale, uno spettacolo che racconta cosa significa trascorrere vent’anni in fabbrica a fare dei pezzi, delle differenze tra chi lo ha fatto e chi non lo ha fatto mai, dell’estrazione di plusvalore, della chiusura di una fabbrica tra tante, di cosa succede quando un gruppo di operai decide di tentare di fare la storia, di come per qualche tempo le logiche del Capitale vengano estromesse da un perimetro di spazio, quello di uno stabilimento industriale occupato. Di come il Capitale, prima o poi torni a presentare il conto. Il Capitale è anche la storia dell’incontro tra una compagnia di teatro e un gruppo di operai metalmeccanici nell’autunno del Capitale. Il Capitale è soprattutto uno spettacolo sul tempo, sul suo scorrere, su chi lo possiede, su chi lo vende, lo acquista, lo libera. 

un progetto di Kepler-452 drammaturgia e regia Enrico Baraldi e Nicola Borghesi con Nicola Borghesi Tiziana De Biasio, Felice Ieraci, Francesco Iorio – Collettivo di fabbrica lavoratori GKN e con la partecipazione di Dario Salvetti luci e spazio scenico Vincent Longuemare sound design Alberto Bebo Guidetti video e documentazione Chiara Caliò consulenza tecnico-scientifica su “Il Capitale” di Karl Marx Giovanni Zanotti assistente alla regia Roberta Gabriele macchinista Andrea Bovaia tecnico luci e video Giuseppe Tomasi fonico Francesco Vacca elementi scenici realizzati nel Laboratorio di ERT produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale si ringraziano Stefano Breda e Cantiere Camilo Cienfuegos di Campi Bisenzio

Kepler-452 è una compagnia teatrale che nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi, Paola Aiello e, per la parte organizzativa, prima Michela Buscema e poi, dal 2021, Roberta Gabriele. Fin dalla sua nascita la compagnia coltiva un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma. I formati teatrali realizzati spaziano dal coinvolgimento in scena di non-professionisti sulla base delle proprie biografie, a reportage teatrali che trasformano indagini sul reale in momenti performativi, alla creazione di percorsi audioguidati e altri dispositivi di interazione con lo spazio urbano, fino alla realizzazione del Festival 20 30 che, a partire dal 2014, ha portato in scena tanti under 30 nel tentativo di tracciare un affresco generazionale. A partire dal 2018 comincia un percorso di produzione con ERT / Teatro Nazionale “ Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso” (2018) mentre nel 2019 debutta “F. – Perdere le cose”. A partire dal 2017 realizza diverse edizioni di Comizi d’amore, un format di teatro partecipato che racconta in scena alcune comunità a partire dalle domande poste da Pasolini nel suo documentario omonimo.

foto Luca Del Pia

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