Elisabetta Consonni (IT)

TI VOGLIO UN BENE PUBBLICO

26 novembre ore 15.00
27 novembre 2022 ore 11.00

“Il primo che, avendo cintato un terreno, pensò di dire ‘questo è mio’ e trovò delle persone abbastanza stupide da credergli, fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie ed errori avrebbe risparmiato al genere umano chi, strappando i piuoli o colmando il fossato, avesse gridato ai suoi simili: ‘Guardatevi dal dare ascolto a questo impostore! Se dimenticate che i frutti sono di tutti e la terra non è di nessuno, siete perduti!’” (J.J. Rousseau , Origine della disuguaglianza, 1754)

Ti voglio un bene pubblico è un gioco urbano che riflette su infrastrutture di divisione quali cancelli, muri, recinti.  Tanto di quello che ci circonda è fatto di muri e recinzioni; capirne il senso, di volta in volta, è una pratica civile necessaria. Significativo osservare che l’ articolo del codice civile che regola la costruzione di recinzione di fondi per definire la proprietà privata viene definito ‘ius escludendi alios’: determinare il proprio escludendo l’altro. Quando un muro smette di proteggere e comincia a dividere, segregare ed escludere? E quando ad essere recintato è uno spazio pubblico di cui si limita l’accessibilità quanto di pubblico rimane di quello spazio pubblico? Posto un muro, quanto di quello che c’è dietro non possiamo conoscere?


In collaborazione con BASE Milano – Farout Live Arts

performance urbana ● in italiano ●  durata 120 min. in caso di forte pioggia l’evento verrà annullato

c/o quartiere Barona Polisportiva Le Lumache A.D.S. Via Bari, 20/1, 20143 Milano MI


Un progetto di Elisabetta Consonni per BASE Milano in collaborazione con e ZONA K.
Ideazione e direzione: Elisabetta Consonni, in collaborazione con Sara Catellani, consulenza sociologica: Adriano Cancellieri, consulenza artistica: Cristina Pancini, organizzazione: Chiara Panceri.
Coproduzione: BASE Milano, Fattoria Vittadini e ZONA K

Progetto vincitore BANDO OPEN /// CREAZIONE [URBANA] CONTEMPORANEA 2019.  E’ stato prodotto e realizzato da: Pergine Festival 2019 // Gorizia, In/visible Cities 2019//  Terni, Indisciplinarte, 2019 // Milano, Zona K, 2019 // Padova, La Città che Verrà 2020 // 2020 PIA| Palazzina Indiano Arte-Firenze:  Mostra. TVUBP- Esposizione Attraversabile di Materiali // Quartiere Celadina- Bergamo. Orlando Festival 2021 // Modena, Villaggio artigiano, Periferico Festival 2021.

Elisabetta Consonni ha ricevuto un aiuto alla scrittura da IN SITU, la piattaforma europea per la creazione artistica nello spazio pubblico, nel quadro del progetto (UN)COMMON SPACES, cofinanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea.

   

Elisabetta Consonni coreografa tutto, essere umani e disumani, oggetti mobili e immobili, mappe, interstizi e gruppi vacanze spaziali. Tesse reti di relazioni, sottili e forti, come il vetro di zucchero. Laureata in Comunicazione con una tesi finale sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, Elisabetta Consonni ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare dinamiche e temi del sociale. Il suo attivismo in ambito sociale e civico, prende la forma artistica di un processo di ricerca (documentato in ergonomicaproject.wordpress.com) che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nelle pratiche comunitarie.

Foto di Samantha Cinquini

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