CENTRO DI
RESIDENZA ARTISTICA
A partire dall’anno 2018, ZONA K rientra nel nuovo Centro di residenza artistica IntercettAzioni nato in Regione Lombardia a seguito del nuovo bando indetto per il triennio 2018-20, ai sensi dell’art. 43 del D.M. 27 luglio 2017 n. 332.
Regione Lombardia ha selezionato il Circuito CLAPS come Centro di Residenza del nostro territorio, grazie al progetto multidisciplinare “IntercettAzioni”, presentato dall’aggregazione di alcuni enti. Il capofila, Circuito CLAPS, nello sviluppo delle diverse “azioni” è affiancato dalle due Associazioni Culturali milanesi Teatro delle Moire e ZONA K, da Milano Musica – Associazione per la Musica Contemporanea e dalla Cooperativa Sociale Circolo Industria Scenica Onlus di Vimodrone.
L’attività del centro di residenza è realizzata con il contributo di Regione Lombardia, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Direzione Spettacolo dal Vivo e Fondazione Cariplo.
Il Centro di Residenza IntercettAzioni punta la sua attenzione sulle arti che più caratterizzano la natura dei componenti del raggruppamento: la danza, il circo contemporaneo, il teatro fisico e partecipato e la musica. L’attenzione nei confronti dei giovani artisti in residenza si declina seguendo con cura l’intero percorso residenziale e offrendo costanti occasioni di confronto.
In questo contesto ZONA K si inserisce quale luogo dedicato in particolare a compagnie italiane e internazionali che vogliano sviluppare progetti urbani e partecipati.
2018
Il primo artista ad inaugurare il Centro di Residenza è il giovane Filippo Ceredi che, accanto all’attività di videomaker, sviluppa una formazione da performer seguendo i laboratori del Teatro delle Moire e lavorando come assistente di progetti teatrali (Remote Milano dei Rimini Protokoll, 2014-2015; Sante di scena di Teatro delle Moire e Cinzia Delorenzi, 2015).
Attenzione particolare alla relazione tra corpo e paesaggio è il focus del lavoro di DOM-, un progetto nato nel 2013 dalla collaborazione tra gli artisti Leonardo Delogu, Valerio Sirna ed Hélène Gautier. DOM- indaga il linguaggio delle performing arts, con eventi performativi, seminari, camminate, scritti, giardini, installazioni, video, reportage fotografici.
Residenze Focus MEDIA
Cosa c’è in gioco quando mettiamo in circolo una nostra immagine? Con cosa è profondamente connesso questo gesto? Circolo Bergman, partendo dalle immagini personali dei suoi performer, si interroga – come il critico d’arte Warburg – sulla presenza degli archetipi nel nostro tempo. Il risultato della residenza, presentato all’interno della stagione, porta il nome di BILDERATLAS.
Chiude il primo anno di residenze il progetto ORIGINS che crea uno scambio artistico e culturale tra un giovane autore, Andrea Ciommiento, e un artista affermato, l’Agrupación Señor Serrano (Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2015). L’intento del progetto è portare a confronto le nuove generazioni del passato con quelle del presente, attraverso l’utilizzo di un codice condiviso con un particolare approfondimento sull’uso della multimedialità all’interno dello spettacolo dal vivo.
2019
Christophe Meierhans (Geneva; Brussels) lavora con e attraverso la performance, lo spazio pubblico, l’installazione, il suono, la musica e il video. Il suo lavoro consiste soprattutto nello sviluppare strategie di intervento nella vita quotidiana, attraverso la manipolazione di convenzioni accettate, abitudini sociali o usi semplici. Il suo lavoro solleva questioni sulle norme e le convenzioni, confondendo un contesto casuale con altri diversi, e mettendo a confronto lo spettatore con qualcosa di altro, con la stranezza di essere nel posto “sbagliato”, o la possibilità che il luogo possa diventare qualcosa di diverso.
Residenze Focus ECOLOGY
Due residenze sul tema dell’ecologia e due prime restituzioni del lavoro svolto.
Ti voglio un bene pubblico di Elisabetta Consonni* è la realizzazione di un gioco urbano a partire dalla riflessione sulla funzione sociale di infrastrutture di divisione quali muri, cancelli e recinti; su quanto proteggano ma al contempo limitino l’effettiva publicness di uno spazio pubblico.
R 500 – Safari nel labirinto urbano #studio I. l’Isola che non c’è di Michele Losi e Pleaidi Art Productions è una performance itinerante e partecipativa che conduce il pubblico all’esplorazione della natura, a volte nascosta ai nostri occhi, e della sua complessa relazione con l’architettura urbana e gli abitanti.
*nuova produzione sostenuta dal bando OPEN // CREAZIONE [URBANA] CONTEMPORANEA 2019 – Pergine Festival (Pergine), ZONA K (Milano), In\Visible Cities (Gorizia), Contaminazioni digitali (Cormons), Indisciplinarte/ Ternifestival (Terni).
Residenze Focus TECHNOLOGY
Tre artisti in residenza che si interrogano sull’uso della tecnologia e sull’interazione con l’arte performativa.
Padre d’amore Padre di fango di Cinzia Pietribiasi è una digital performance e un’installazione che racconta la storia di una famiglia per frammenti, vecchie lettere, appunti sparsi, fotografie ingiallite e VHS. Una piccola storia che porta i segni della grande Storia dell’ultimo ventennio del ‘900.
Imaginometric Society – gruppo di studenti diplomati in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e in Musica Elettronica presso il Conservatorio di Milano – presenta al pubblico milanese l’evoluzione del lavoro portato alla Quadriennale di Praga e trasformato nel rinnovato The Milan Experiment. È possibile identificare e misurare l’immaginazione dei visitatori? Quali sono gli effetti dell’Imaginometro e su quali principi si basa?
Kokoschka Revival lavora allo sviluppo dell’ultimoprogetto, You Fight!, una produzione multimediale che indaga bizzarre forme di intrattenimento nell’era di internet e del live streaming e le modalità in cui queste tecnologie trasformano le nozioni abituali di presenza e di realtà.
Elisabetta Consonni (IT)
Winner Project OPEN call /// CONTEMPORARY [URBAN] CREATION 2019 – new production
“The first man who, having fenced a piece of land, thought to say ‘this is mine’ and found people stupid enough to believe him, was the true founder of civil society. How many crimes, how many wars, how many murders, how many miseries and errors he would have spared mankind” (J.J. Russeau, Origin of Inequality, 1754).
Ti voglio un bene pubblico is an urban game that reflects on dividing infrastructures such as gates, walls, fences. So much of what surrounds us is made of walls and fences; understanding their meaning, from time to time, is a necessary civic practice. It is significant to note that the article of the civil code that regulates the construction of fences to secure private property is called ‘ius escludendi alios’: to determine one’s own by excluding the other.
When does a wall stop protecting and start dividing, segregating and excluding? And when a public space is fenced off and access to it is restricted, how much of that public space remains? When a wall is put up, how much of what is behind it can we not know?
Itinerant urban game – in Italian
A project by Elisabetta Consonni In collaboration with Cristina Pancini, Sara Catellani and Barbara Stimoli With the support of IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia (a project of Circuito CLAPS and ZONA K, Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire) With the consultancy of Adriano Cancelleri A production: Pergine Festival Co-production ZONA K, In\Visible Cities/Contaminazioni digitali, Terni Festival
Elisabetta Consonni has been active in the reflection and practice of how art can be a detonator of social change since 2014 with Ergonomica, a research container for the relationship of the body with urban space. As part of this research, she accompanies the theoretical study to the realization of actions such as: “We want to become architecture” and “Go with the flow” (Poland, 2014), the choreographed construction of “Pompenpurg Park” (Rotterdam, Architecture Biennale 2014), “Zeno’s second Paradox” (Milan, 2016), “Enough Space for the Tenderest of Attentions” (project for the Dance Biennale 2016). He curated the symposium Spazio Ergonomico at the Biennale Danza 2016.
Imaginometric Society &
Accademia di Belle Arti di Brera (IT)
The Imaginometric Society, founded by a group of students from the Brera Academy and the Milan Conservatory of Music, created the project that represented Italy at the Quadrennial Stage Design Exhibition in Prague (June 2019), which was awarded the Award for Imagination.
The Milan Experiment develops the research on human imagination begun in Prague, adding new possibilities to the Imaginometer, the instrument designed to demonstrate the first imaginometric principle: imagination is what makes us human. Admitted one by one into the heart of the Imaginometer, the Performative Machine, visitors will live an immersive, personalized and unrepeatable experience, relentlessly realising the second imaginometric principle: imagination increases by reflecting itself. The collective imagination of the Milan Experiment will draw the face of the next research, linked to the third imaginometric principle: imagination cannot be reproduced, but only recreated each time.
c/o Sala delle adunanze of the Istituto Lombardo, via Brera 28
on ACCADEMIA APERTA 2019/2020
A project of the School of Scenography, Academy of Brera and the School of Electronic Music, Conservatory of Milan in collaboration with the School of Communication and Enhancement of the Artistic Heritage, Academy of Brera, with the support of Istituto Lombardo, Academy of Sciences and Letters, with the support of IntercettAzioni – Centre for Artistic Residency of Lombardy (a project of Circuito CLAPS and ZONA K, Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire), technical sponsor EVO GROUP and with the participation of friends, young and old, of ZONA K
SPECIAL RESIDENCIES TECHNOLOGY
Roger Bernat in residence
For one year, Roger Bernat and ZONA K will collaborate on the conception and realisation of a site-specific project together with the citizens of the Isola neighbourhood, the result of several visits and periods of residence by Roger Bernat in the neighbourhood.
The result of the project will be presented in ZONA K’s Urban Focus in autumn 2017.