SBARBARO
Tensione tra corpo e poesia

La Compagnia PuntoTeatroStudio decide di portare in scena uno studio su Camillo Sbarbaro, poeta del ‘900 poco conosciuto, ma fondamentale nel panorama letterario italiano e grande amico di Eugenio Montale. Viene definito uno scrittore sia esistenzialistache crepuscolare, a testimonianza dell’inafferabilità del suo stile.

Poco interessa al regista (Andrea Lietti) la definizione letteraria del poeta né la sua connotazione culturale rispetto al contesto storico. La scelta drammaturgica e registica è quella di portare in teatro l’uomo e perciò di condurre alla luce l’umanità di Sbarbaro, attraverso la sue poesie che sono il cuore di tutta la messa in scena.

Sul palco c’è Camillo (Francesco Errico). Pochi gli elementi scenografici: il suo studio, come luogo rituale, minimale, essenziale. La poesia entra immediatamente in questo ambiente e sarà Camillo a dettare i cambi d’atmosfera e il susseguirsi degli eventi. Gravitano intorno a lui due attori che da una lato avranno la funzione di incidere la scena come elementi trasognati del poeta, corpi danzanti, in una tensione quasi onirica che accompagna i momenti creativi ed emotivi di Camillo; dall’altro riporteranno la realtà nuda e cruda della vita del poeta rivestendo il ruolo di persone centrali nella poesia più autobiografica di Sbarbaro (come Clelia, la sorella di Camillo, e Dina, l’amore della sua vita, interpretate da Isabella Perego).

E ancora, senza dar tregua al protagonista, si travestiranno da personaggi che sosterranno Sbarbaro in tutto ciò che ha condizionato la sua esistenza e la sua spinta letteraria: ad esempio, l’aiutante (interpretato da Salvatore Aronica) del laboratorio erboristico di Sbarbaro rivela al pubblico una delle sue passioni e occupazioni più importanti di quest’ultimo: lo studio delle piante, il suo essere scienziato a tutti gli effetti, osservatore del mondo, un occhio nient’affatto antropocentrico di analizzare la vita, la sua precarietà e fragilità.

Qui si radica uno dei temi più urgenti dello studio sullo scrittore: il senso della testimonianza, il notare e il prendere nota, in quella maniera scientifica che sta a cuore a Sbarbaro, che condiziona palesemente il senso vitale del suo ricordare sofferenze e affezioni, dando linfa a tutta la sua produzione poetica e di prosa. “..mi scorre una fantasia quasi scientifica […] A volte mi perdo nel pensiero che come muschio preferirei esistere. Essere una piccola porzione del mondo, senza sapere di esserlo. A volte vorrei dimenticarmi d’esser uomo e la bellezza della mia forma dorata risplenderebbe aperta, silenziosa, pianissimo.”

Ebbene tutti questi elementi onirici, surreali da un lato, biografici e fortemente reali dall’altro fanno emergere l’uomo Sbarbaro al di là dell’etichetta letteraria. Lo spettacolo è diviso in quadri, detti “bolle”, dichiarati al pubblico, il quale verrà accompagnato attraverso la conoscenza di Camillo Sbarbaro come in un libro formato da capitoli. La fatica attorale sarà quella di dar corpo alla poesia: il teatro-danza, la tensione e l’abbondono dello stato fisico e sensoriale sono il letto sul quale fluisce la parola poetica. Si inseriscono dialoghi, riflessioni che partono da delle domande: come può essere la vita di un poeta, di uno scrittore che ha scritto quelle parole? Come può amare, muoversi, pensare, immaginare, illudersi, proteggersi, donarsi, crollare, smarrirsi, reagire?

Andrea Lietti

Direzione Artistica PuntoTeatroStudio

scritto e diretto da Andrea Lietti

con Salvatore Aronica, Francesco Errico, Isabella Perego

Scene e costumi Barbara Bergamaschi

Produzione PuntoTeatroStudio 2015

Info e prenotazioni: puntoteatrostudio@gmail.com
Ingresso libero

Questo spettacolo fa parte di:

Rassegna SCENA9
“Convergenze teatrali di Zona”

Succede nel mese di novembre 2015: le realtà teatrali indipendenti di zona 9 fanno rete offrendo al loro pubblico 6 giornate di spettacoli a ingresso gratuito.
Grazie al lavoro di squadra prende vita questa importante iniziativa di aggregazione e spettacolo, che coinvolge 4 spazi, tra cui ZONA K, che da tempo promuovono cultura per i quartieri della nostra zona.