Dreaming Collectives.
Tapping Sheeps (State 3)

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Con la serie Stato 1-4 (di cui questo è il terzo episodio), Rimini Protokoll indaga ciò che oggi sfugge all’organizzazione e al controllo dello stato-nazione contemporaneo. Guarda all’essenza di quei poteri la cui separazione era intesa come principale meccanismo di controllo e monitoraggio delle strutture statali. Quanto questi poteri sono ancor in grado di regolare gli impeti decisivi per il cambiamento sociale odierno?

Benvenuti nell’anno 2048. L’organizzazione dell’umanità è finalmente del tutto digitalizzata. Non c’è più violenza. IRIS controlla le nostre armi. Non ci sono più incidenti stradali, perché IRIS controlla il traffico. La partecipazione democratica avviene tramite interazioni digitali. Ciò che clicchi è ciò che voti. IRIS ne misura i risultati. La democrazia è diventata liquida ed è rimasta teatro – ogni spettacolo è una sessione laboratoriale per 120 spettatori nella nuvola. Equipaggiati di tablet programmati ad hoc, i partecipanti entrano in un processo di voto permanete, tutti connessi alla nuvola attraverso i loro dispositivi digitali. Il pubblico diventa il corpo risonante che proietta le dinamiche dello sciame tipiche della rete nello spazio teatrale. Le loro decisioni si trasformano in suono. I loro dati diventano nuvole digitali. Partendo da Atene, luogo in cui la democrazia è nata e sembra oggi aver fallito, Daniel Wetzel e Ioanna Valsamidou indagano potenzialità e pericoli della digitalizzazione per il processo democratico.

 

Un progetto ZONA K e Teatro Franco Parenti


Performance – durata 90 min. ca. – in italiano
c/o Teatro Franco Parenti – Via Pier Lombardo, 14

 

Ideazione, direzione e testo: Daniel Wetzel
 Co-autore: Joanna Valsamidou
 Drammaturgia e ricerca: Julia Weinreich
 Composizione: Lambros Pigounis & Peter Breitenbach 
Direzione tecnica e disegna luci: Martin Schwemin: System Development Design interattivo: Dimitris Trakas/Renia Papathanasiou Scenografia: Magda Plevraki
 Assistenza alla regia e ricerca: Andreas Adreou Collaborazione scenografica: Guy Stefanou
 Assistenze: Nora Otte, Natasha Tsintikidi, Sarah HoemskeRicerca: Annette Müller Produzione esecutiva State 3: Violetta Gyra/Paula Oevermann Produzione esecutiva per Rimini Protokoll: Anna Florin Assistente di produzione: Dimos Klimenof
 Direttore di scena: Norman Schaefer, Franz Dextor 
Luci: Olivia Walter, Thomas Wildenhain 
 Audio: Hannes Rackow/Uwe Lahmann
 Makeup: Gabriele Recknagel
 Oggetti: Reinhild Mende

 

 

RIMINI PROTOKOLL è l’etichetta per i lavori di Helgard Haug, Stefan Kaegi e Daniel Wetzel, che dal 2000 costituiscono un collettivo di registi/autori e firmano le loro opere singolarmente, a due o a tre. Il loro lavoro indaga sistematicamente la realtà attraverso il teatro, utilizzando linguaggi innovativi che hanno di fatto rivoluzionato la scena Europea. Hanno portato in scena impresari di pompe funebri, uomini d’affari africani, programmatori specializzati e grandi investitori, politici ed economisti – i cosiddetti “esperti della realtà” – a volte anche tutti insieme. Ha organizzato passeggiate urbane guidate da un navigatore elettronico, visite a domicilio nelle case, rappresentazioni statistiche in scena delle maggior città del mondo, umanoidi meccanici protagonisti del palco. Sono stati invitati innumerevoli volte al Berliner Theatertreffen e hanno vinto innumerevoli premi (il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, il premio tedesco Der Faust, il riconoscimento come miglior Radiodramma dell’Associazione Ciechi di Guerra tedeschi – il premio per radiodramma più importante in Germania, il Premio Teatrale Europeo, solo per citarne alcuni). Si può ben dire che da metà degli anni 2000 in poi si deve parlare del teatro d’avanguardia prima e dopo i Rimini Protokoll.