ALLIED ALIENS – FREIRAUM

Sorry, this entry is only available in Italian.

GOETHE INSTITUT MAILAND in collaborazione con ZONA K

presenta

Tandem Oslo-Milano

Lo spettacolo di improvvisazione teatrale „Allied Aliens“ di Jan Bosse svoltosi a Olso nel maggio scorso al teatro Den mangfaldige scenen, vede la sua continuazione naturale a Milano.
Con il patrocinio del Comune di Milano nell’ambito del 60esimo giubileo del Goethe-Institut Mailand.

Le due cittá formano infatti uno dei 19 tandem di „Freiraum“, il progetto del Goethe-Institut che analizza il concetto di libertà e le sue molteplici implicazioni, non ultime la marginalità e l‘inclusione nelle città europee.
Lo spettacolo sarà di nuovo curato dal regista tedesco d’avanguardia Jan Bosse e ai due attori già protagonisti a Oslo, Camara Joof, di genitori gambiani e norvegesi, e Modou Gueye, senegalese di casa a Milano da 30 anni, si aggiungerà anche l‘attrice Gama Kipulu, italiana di origine congolese. Insieme sul palco affronteranno in forma artistica domande quali: cosa significa essere estranei o invece di casa, giocano con le loro identità e riprendono le tematiche scelte da Olso e Milano per il progetto „Freiraum“.
Subito dopo lo spettacolo regista, attrici e attore dialogheranno con il pubblico.

Jan Bosse: „spazi liberi sono spazi intermedi – spesso dapprima piccole nicchie che diventano sempre più grandi e si sviluppano poi in autentici spazi liberi. Anche nel mio campo professionale, il teatro, in ogni singolo lavoro lo spazio comune, libero, creativo dell’elaborazione di un pezzo o di un progetto deve venire riscoperto ogni volta di nuovo, sviluppato, combattuto.“

„Allied Aliens“ muove dalle riflessioni che hanno portato le due città alla formulazione di tematiche molto simili intorno all’essere e al sentirsi stranieri e che sono le tematiche con le quali il Goethe-Institut Mailand e il Goethe-Institut Oslo con i loro partner locali – rispettivamente Sunugal e Hedda Foundation – hanno partecipato al progetto “Freiraum”:
Lingua: Inglese, italiano

Prezzo: Ingresso 5€ – richiesta prenotazione
 Tel. +39 02 97378443 oppure +39 393 8767162  

 

Milano
TAUTÓTĒS – Identità, incontro o scontro? Per riconoscere e vivere realmente la pluralità e la diversità come un valore aggiunto della nostra società e della nostra città, quali possono essere le nuove espressioni artistiche ed educative, sociali, politiche e di sviluppo urbano che attraverso un confronto serrato e magari provocatorio aprano a una nuova riflessione che indaghi le dinamiche identitarie e tenga conto della loro complessità e conseguenze?
Video Freiraum Milano

Oslo
Gli immigrati che arrivano in Norvegia considerano la libertà come il più alto valore norvegese. Nel contempo però parti della popolazione temono per la loro libertà proprio a causa dell’immigrazione da altre culture e religioni. Come creare una piattaforma di scambio in cui entrambe le parti si sentono ascoltate, costruiscono e condividono valori, sicurezza e senso di appartenenza? Si tratta dello stare insieme: Chi sei tu e come possiamo costruire un presente comune?
Video Freiraum Oslo

“Freiraum” è un termine che in tedesco indica il libero spazio, in senso letterale e traslato, e rappresenta fortemente il concetto di libertà, con le sue ambivalenze e contraddizioni in una contemporaneità sociale ed economica, nonchè politico-culturale, inquieta e allarmata.
Il Goethe-Institut, si intende come istituzione con una missione europea e con il progetto Freiraum vuole accentuare il proprio impegno europolitico, mettendosi a disposizione per instaurare un dialogo produttivo che veda come interlocutori nuovi partner e nuove utenze. Una rete internazionale inclusiva, che possa contribuire a mettere in rilievo le problematiche, a tracciare possibili percorsi e soluzioni, a gettare uno sguardo nuovo.

Jan Bosse
, nato a Stocarda nel 1969, ha iniziato la sua carriera di teatro al Münchner Kammerspiele e al Deutschen Schauspielhaus di Amburgo. Negli ultimi anni ha messo in scena spettacoli al Burgtheater di Vienna, al teatro Thalia di Amburgo e al Deutsches Theater di Berlino.

Video Allied Aliens, Oslo 10 maggio 2018

Livia Grossi

A journey between Italy, Burkina Faso and Senegal to talk about theatre and emigration, in times of crisis, through videos, interviews and music.
On the subject, the journalist writes: “The Senegalese are starting to go back home because the game is no longer worth the candle, the Italians are thinking of Africa to escape from loneliness and poverty”.

At the heart of the work is a reflection on a West adrift, the need for a new redefinition of the words “wealth” and “poverty”, but also the urgency of finding a meaning to the encounter between spectator and actor. To rediscover that “Theatre of the origins” which, beyond any commonplace, establishes a renewed form of sharing reality through storytelling and its representation.

A theatrical rite, ancient and daily, in search of a new civilisation of dialogue that compares different identities and expressions.
A rethought journalism, in turn a “journalism of the origins”, capable of transmitting, with feeling and reason, new and necessary motivations.
“More than 200 theatre companies work in Burkina Faso, the sixth poorest country in the world: as if to say, when theatre is an emergency there are no limits, only challenges. Here the shows are a means of information and social education. They talk about AIDS, emigration, infibulation, deaths in childbirth, but also about how to cure oneself with herbs. Theatre is everywhere, under the baobabs in the villages, in the squares amidst the red dust of the streets, under the stars of the theatre in Ouagadogou, or among the clothes hanging in the House of the Word, the ancient court of Sotigui Kouyaté, the griot chosen by Peter Brook for his Mahabharata’.

The reading is preceded by a prologue dedicated to Thomas Sankara, “the African Che Guevara”, with excerpts from his speech on public debt, and updates on recent events in Burkina Faso (photos by Marina Spironetti).
A “theatrical reportage” that transforms the stage into a page of a newspaper, with photographic contributions, video interviews, live music and the journalist who says the piece looking the audience in the eye.

 

text and voice Livia Grossi; photos and video Emiliano Boga; music Jali Omar Suso; scenic writing Emanuela Villagrossi; video editing Silvia Torri.

 

Livia Grossi. A freelance journalist, she works for Corriere della Sera, covering theatre, culture and reportage. A great traveller, she has toured South America, Albania and sub-Saharan Africa. Her travels and encounters with people have led to the creation of “Reportage Teatrali”, a different way of reporting, a “new” journalism, which draws heavily from the agora from which it originated.