BOTH industries.
Diario di bordo per
“Still Walking, on air”

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Abbiamo iniziato il periodo di residenza artistica con l’idea di sviluppare una performance partecipativa online all’interno della sfera concettuale, estetica e metodologica di Ambulacri, un nostro progetto transdisciplinare composto da una serie di opere video e performance multimediali. Con un tocco ironico e surreale, Ambulacri cattura istantanee fittizie del mondo digitale contemporaneo, dove le dinamiche sociali sono governate da algoritmi di controllo in uno stato di frenetica immobilità. Gli scenari che abbiamo costruito rappresentano in chiave spaziale il fenomeno delle Echo Chambers, ambienti virtuali chiusi in cui le linee di pensiero tendono a radicalizzarsi a causa della ripetizione di modelli comunicativi all’interno di una comunità omogenea. Tutti i video presentano gruppi di persone in perenne cammino, dove le figure umane sono moltiplicate sullo schermo con tecniche di collage video. Solo due performer che camminano su tapis roulant interpretano tutte le molteplici figure che animano gli spazi delle Echo Chambers, come se fossero modelli umani in una simulazione digitale. I loro corpi sono l’elemento fondante della composizione visiva generale: l’ambiente rappresentato è vuoto e i suoi tratti emergono dalla sola giustapposizione degli individui che vi interagiscono.

Per la creazione degli elaborati audiovisivi abbiamo sviluppato un sistema compositivo aleatorio che ci permette di progettare la configurazione spaziale dei nostri scenari, i ruoli dei soggetti che li abitano, le tempistiche delle loro azioni e delle generali dinamiche del gruppo. Il metodo progettuale e produttivo si è dimostrato particolarmente duttile e ludico, e cosí abbiamo pensato che poteva essere adattato per il coinvolgimento del pubblico all’interno del processo creativo: inseriti nel gruppo di regia, i partecipanti avrebbero potuto influire su alcuni dei parametri che modulano la performance durante la riprese.

Il periodo di residenza si è diviso in due momenti principali: una fase di ricerca sul funzionamento delle piattaforme di live video streaming, sui loro contenuti e sul loro linguaggio estetico; una seconda fase di sperimentazione di nuovi formati performativi fruibili online che guidano il pubblico in un percorso multimediale attraversando gli ambiti dell’immagine movimento, della recitazione teatrale, della musica elettronica e della progettazione informatica.

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La prima fase ha incluso sessioni di discussione online tra i membri dell’associazione e con le tutor, e una settimana di residenza presso ZONA K nel mese di Luglio.

Nell’intento di trovare una piattaforma ideale per ospitare la nostra performance e consentire una fluida partecipazione del pubblico, la fase iniziale fu dedicata alla ricerca di servizi di live streaming sul web. Esiste una grande varietà di siti che danno spazio agli utenti per caricare contenuti audiovisivi o video in diretta. Ogni piattaforma ha un focus tematico, un formato audiovisivo specifico ed un’interfaccia leggermente differente, progettata per aumentarne l’attrattività tramite l’ottimizzazione dei sistemi di condivisione di contenuti e dei mezzi di comunicazione tra gli utenti che la animano.

Pur mantenendo uno sguardo ampio per prendere ispirazione da varie fonti, selezionammo come ambiente di lavoro una delle piattaforme di live video streaming che avevamo individuato, a causa del suo elevato livello di interattività tra gli streamer e gli utenti collegati, e la sua capacità di creare comunità attorno ad ambiti di interesse condivisi e a figure carismatiche. Seguì quindi un approfondimento sul funzionamento della piattaforma, sui caratteri fondanti dei video trasmessi, sui sistemi di comunicazione tra utenti e sulle dinamiche sociali ed economiche che si instaurano tra l’azienda che gestisce la piattaforma e gli streamer, cioè coloro che creano e presentano contenuti audiovisivi sulla piattaforma, tra gli streamer ed il loro pubblico, nonché tra gli stessi membri del pubblico.

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Una volta selezionati gli elementi chiave su cui lavorare, la fase di sperimentazione ha coinvolto tutto il team di lavoro che comprende i membri dell’associazione ed il nostro collaboratore Martin Obrist, invitato ad unirsi per lo sviluppo dell’architettura informatica che consente l’interazione con il pubblico. Abbiamo installato il nostro studio di registrazione con teli verdi all’interno di ZONA K e testato un sistema di ripresa multi-camera, che permette di dividere lo spazio della performance in stanze separate e di riprendere le stesse scene da punti di vista complementari. I primi giorni di residenza sono stati dedicati alla messa a punto di un sistema logistico che mette in comunicazione riprese video, suono, lettura ed elaborazione dei dati forniti dalla chat. In seguito abbiamo lavorato sulla reinterpretazione in chiave visiva, performativa e sonora dei formati video presenti sul web, appropriandoci dei principi compositivi più comuni come il remix, la citazione, il collage, l’iterazione, la ripetizione e variazione.

La performance è strutturata per moduli, ed è tuttora in via di sviluppo. Al termine del percorso di residenza avremo l’occasione di mostrare una prima forma del lavoro che comprende una serie di capitoli selezionati. Il pubblico è invitato a prendere parte al gioco di composizione delle scene e ad interagire con noi e gli altri utenti tramite la chat, assumendo così il ruolo fluido di audience, giocatore, performer e regista.

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