BIOGRAFIA D’ARTISTA – ZOË DEMOUSTIER

Fermata Stratagemmi / UNFOLDING AN ARCHIVE

Sorry, this entry is only available in Italian.

Zoë Demoustier non ha ancora compiuto trent’anni eppure i suoi lavori calcano già a passo di danza palchi internazionali. All’attività di coreografa e performer, l’artista affianca quella di formatrice presso diverse accademie e istituzioni di danza; in questo modo un dialogo stretto e intimo fra generazioni segna profondamente il suo percorso artistico e si riverbera nelle sue produzioni. La pratica del mimo, acquisita attraverso gli studi in accademia ad Amsterdam, ha contribuito a dare vita nel 2021 al suo primo assolo, Unfolding an Archive, uno spettacolo che sarà ospitato il 4 e 5 aprile presso ZONA K a Milano.
È in quell’anno che la carriera dell’artista decolla definitivamente: sempre nel 2021 Zoë Demoustier diventa ambasciatrice della Giornata della Danza, con l’obiettivo di diffondere l’amore per questa disciplina e di far conoscere altri danzatori emergenti, e dal 2022 l’artista lega la sua attività di coreografa a Ultima Vez, compagnia di danza contemporanea belga fondata dal coreografo Wim Vandekeybus. Con loro l’artista ha già realizzato la produzione su larga scala What Remains, un movimento poetico sospeso fra diverse generazioni che racconta il cambiamento delle persone, il meccanismo di creazione dei ricordi e la paura di perderli. Il risultato di questo incontro è una gioco di movimenti condivisi fra giovani e vecchi, bambini e danzatori professionisti alla fine della loro carriera. Nel 2023, a Montreal, Zoë ha dato vita a Choeur Battant/Beating Choir e al momento sta lavorando con Ultima Vez a Hear The Silence, una nuova produzione che vedrà la luce nel 2025. Sul palcoscenico saliranno sei artisti di estrazione e origine diversa, accomunati dal fatto di rappresentare la voce, il potere e la vulnerabilità di tutti i giovani del mondo. Nei suoi lavori dialogano corpi di provenienze ed età diverse, uniti da una fisicità condivisa sul palcoscenico e coinvolti in racconti che hanno a che fare con temi di attualità. Il risultato è una sorta di danza documentaria, dove il linguaggio del movimento (spesso insieme a quello del suono) prende il sopravvento rispetto al vocabolario imperativo delle immagini, tradizionalmente ritenuto il più efficace per riprodurre il reale.

Anche in Unfolding an Archive si intrecciano questi nodi d’interesse: nella performance si confrontano due generazioni rappresentate dall’artista stessa, ideatrice e interprete del suo lavoro, e dal padre Daniel Demoustier, reporter che per vent’anni ha raccolto immagini di guerra, catastrofi naturali e conflitti politici. Spinta dalla malattia del padre, la danzatrice si riavvicina a quelle immagini che hanno fatto parte della sua quotidianità infantile; comincia così un processo al contempo personale e artistico di appropriazione dell’eredità paterna e, successivamente, di restituzione attraverso un suo linguaggio personale. La performance fa rivivere l’essenza dell’archivio, tramutandone colori e contorni in pose, gesti, e suoni (concepiti da Willem Lenaerts in stretta collaborazione con Demoustier). Il racconto fisico-sonoro disegna sul pavimento del teatro una carta geografica che è sia soggettiva che oggettiva, un archivio documentario interiorizzato e filtrato dal corpo dell’artista.


Effetti Collaterali

La tua assenza è tenebra è un romanzo dello scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson. Attraverso una saga familiare, l’autore racconta le questioni eterne del ricordo e della perdita di memoria. I suoi personaggi lottano per affermarsi contro il destino che sembra essere già tracciato di fronte a loro dai geni degli antenati, ripercorrendo le loro vite a partire dalla rievocazione di immagini e frammenti.

Gli anni di Annie Arnaux, recentemente premio Nobel per la letteratura, è un romanzo che si dispiega come un album dei ricordi. Un archivio di vecchie foto, descritte capitolo per capitolo, può raccontare un’intera vita, o addirittura un’intera generazione.

Il vecchio e il bambino è un brano del cantautore emiliano Francesco Guccini. In questa canzone due generazioni si tengono per mano e i ricordi del passato diventano fiaba per il presente.

Il film La meglio gioventù del regista Marco Tullio Giordana è un intreccio di storia e Storia. I grandi eventi della politica italiana dell’ultimo secolo sono narrati attraverso gli sguardi di una famiglia e l’identità di ciascuno si plasma per riflesso o opposizione rispetto alle altre generazioni e a quello che accade intorno a loro.

Chiara Carbone

foto TomHerbots©

altri articoli su:
UNFOLDING AN ARCHIVE

questo articolo fa parte di:
Fermata Stratagemmi

CONDIVIDI

SEGUICI FB / IG