Ti voglio un bene pubblico
ELISABETTA CONSONNI (IT)
28 - 29 settembre 2019
ore 17.00
Progetto vincitore BANDO OPEN /// CREAZIONE [URBANA] CONTEMPORANEA 2019 – nuova produzione
“Il primo che, avendo cintato un terreno, pensò di dire ‘questo è mio’ e trovò delle persone abbastanza stupide da credergli, fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie ed errori avrebbe risparmiato al genere umano ” (J.J. Russeau Origine della disuguaglianza, 1754)
Ti voglio un bene pubblico è un gioco urbano che riflette su infrastrutture di divisione quali cancelli, muri, recinti. Tanto di quello che ci circonda è fatto di muri e recinzioni; capirne il senso, di volta in volta, è una pratica civile necessaria. Significativo osservare che l’ articolo del codice civile che regola la costruzione di recinzione di fondi per fissare la proprietà privata viene definito ‘ius escludendi alios’: determinare il proprio escludendo l’altro.
Quando un muro smette di proteggere e comincia a dividere, segregare ed escludere? E quando ad essere recintato è uno spazio pubblico di cui si limita l’accessibilità quanto di pubblico rimane di quello spazio pubblico? Posto un muro, quanto di quello che c’è dietro non possiamo conoscere?
Preacquisto obbligatorio. I biglietti verranno ritirati presso il luogo di partenza.
Gioco urbano itinerante per 24 spettatori – durata 75 min. – in italiano
Luogo di partenza: c/o Fermata M1 Pasteur, viale Monza 34
Un progetto di Elisabetta Consonni In collaborazione con Cristina Pancini, Sara Catellani e Barbara Stimoli Con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia (un progetto di Circuito CLAPS e ZONA K, Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire) Con la consulenza di Adriano Cancelleri Una produzione: Pergine Festival Co-produzione ZONA K, In\Visible Cities/Contaminazioni digitali, Terni Festival
Elisabetta Consonni è attiva nella riflessione e pratica di come l’arte possa essere detonatore di cambiamento sociale a partire dal 2014 con Ergonomica, contenitore di ricerca per la relazione del corpo con lo spazio urbano. Nell’ambito di tale ricerca, accompagna lo studio teorico alla realizzazione di azioni come: “We want to become architecture” e “Go with the flow” ( Polonia, 2014), la costruzione coreografata di “Pompenpurg Park” (Rotterdam, Biennale di Architettura 2014), “Il secondo Paradosso di Zenone” ( Milano, 2016), “Abbastanza Spazio per la più tenera delle attenzioni” (progetto per la Biennale Danza 2016). Cura il simposio Spazio Ergonomico presso la Biennale Danza 2016.
FOCUS ECOLOGY