snaporaz (IT)

All’Heartbreak Hotel viene assunta una nuova cameriera. Deve occuparsi di un’unica stanza. La stanza 304. All’Heartbreak Hotel arriva un’ospite. Una donna cieca, che fatica a camminare. Anzi no. Una casalinga disperata. Anzi no, una aspirante ballerina… Cosa cercano? Da chi scappano? Cosa vogliono? E soprattutto: perché hanno lo stesso volto? Room 304 non è la risposta a nessuna di queste domande. E’ la ricerca da parte di una donna della domanda mancante, dell’unica domanda che la potrà aiutare a orientarsi dentro il labirinto di specchi della propria identità.

Ad una donna in conflitto con la propria anima viene data la possibilità di riabbracciarsi. Anche qui la scelta del finale sarà responsabilità dellʼospite. LʼHeartbreak Hotel fornisce opportunità, non soluzioni. La salvezza è una responsabilità dellʼindividuo.

Heartbreak Hotel è un progetto multidisciplinare. L’Hotel è il contenitore di una serie di creazioni. Ogni creazione è una Stanza diversa dell’Heartbreak Hotel e può prendere la forma di uno spettacolo, di una performance, di un’installazione, di un fumetto… LʼHotel è la cornice narrativa in cui si inseriscono gli episodi, diversi per linguaggio sperimentato, contenuto ed elementi narrativi. Per ogni Stanza, snaporaz sceglie di ampliare la sua visione contaminandosi con presenze artistiche nuove. Gli artisti che si avvicinano all’Heartbreak Hotel hanno massima libertà espressiva, ma sono soggetti a un vincolo unico e semplice: relazionarsi ai materiali prodotti dal collettivo e alle stanze precedenti. Questa architettura- poliedrica è tuttavia sorretta da solide fondamenta comuni. Tutte le stanze, pur nella varietà dei linguaggi, affrontano la stessa vasta tematica: il coraggio di affrontare il dolore, le proprie paure, la rabbia. Così, snaporaz aspira a dare luogo a una serie-non-seriale. Un format obliquo, attraversato da storie che indaghino il confronto dell’uomo con la crisi. Non come concetto negativo ma come tappa necessaria ad un percorso evolutivo.


Solo 5 spettatori per replica.

Repliche: alle ore 18.00 – 19.00 – 20.00 – 21.00
c/o Hotel ZONA Garibaldi


da un’idea di Gilda Deianira Ciao scrittura scenica Noemi Bresciani con Noemi Bresciani e Gilda Deianira Ciao guide Fulvio Vanacore (alias il produttore discografico) Matteo Salimbeni (alias lo scrittore all’altro capo del filo)

 

snaporaz è un collettivo in progress, un mutante a più teste, nato dall’incontro tra Gilda Deianira Ciao, Matteo Salimbeni e Fulvio Vanacore. Lavorano sulla trasformazione dei materiali di partenza, contaminando visioni, approcci, personalità. snaporaz ha inaugurato il suo percorso nel 2015 con il progetto HeartbreakHotel: un format che si alimenta in ogni fase di lavoro rilanciando gli esiti della puntata precedente e convogliando artisti differenti in una temporanea intelligenza collettiva.

Luca Camiletti

AUTOSERVICE – VOL. V, MOBY DICK O LA BALENA di Herman Melville

 

Progetto, realizzazione e regia Luca Camilletti 
con Emiliano Dini, Leonardo Mazzi, Dario Rossi, Riccardo Ruscica 
coproduzione Armunia/Festival Inequilibrio, Istituto Omeopatico
collaborazione Il Moderno (Agliana, Pistoia)
produzione esecutiva  Attodue (Firenze)
ringraziamenti Massimo Conti, Katiuscia Favilli, Silvana Bindi, Silvia Sieni, teatro Sotterraneo

 

Epos inesauribile di meraviglia, orrore e avventura, il libro o balena o volume o enciclopedia di riferimento, alimenta le visioni di ulteriori schegge di appartenenza con cui la scena si intossica.

Essere civile significa avere bisogni complessi. E’ terribile essere civile perché quando arrivi alla fine del mondo non hai nulla per sopportare il tuo peso, il peso della tua mancanza a te stesso. E un individuo, quando è davvero cresciuto, non dovrebbe aver bisogno di nulla.

AUTOSERVICE è un progetto in dieci tappe, dieci volumi. E’ una carrozzeria. Opere più o meno classiche della letteratura vengono attraversate per brevi periodi di tempo di lavoro sulla scena per essere sciolte dalla loro provenienza e drogate con ciò che resta del teatro. La forma di esposizione, il formato e la durata possono essere atipici dal mondo del palcoscenico. L’autoservice fa riferimento ad un luogo di cura di oggetti ammaccati e al tempo stesso alla fruizione leggera della sfogliatura da scaffale.

Luca Camilletti, tra i membri fondatori del gruppo Kinkaleri, lavora oggi individualmente nel campo delle arti sceniche, con estensione alla musica, alla fotografia e alle lingue, sviluppando percorsi di ricerca del tutto personali, con una visione eterogenea ed uno sguardo analitico nel processo di creazione.