Industry 4.0, la rivoluzione veloce

Tecnologia, lavoro, istruzione, futuro: non c’è mistero o profezia, perché la ricerca procede ormai spedita, ma una grande domanda su quale sarà la visione che si imporrà. La tecnologia ha piani e innovazioni in costante aggiornamento. Come cambierà la nostra vita? Le tecnologie ci hanno regalato velocità, ma senza farci risparmiare tempo, anzi spesso saturandolo in una nuova contemporaneità che affronta nei prossimi anni un salto quantico forse mai visto. Quando la rivoluzione dell’industry si compirà, come verrà ridisegnata la nostra vita?

Con la partecipazione di Matteo Scanni (giornalista, regista, drammaturgo e docente di Human Innovation Culture presso H-Farm)

Modera la serata Angelo Miotto

diretta streaming sulle pagine Facebook @zonakmilano e @qcodemagazine

 

Image: freepik.com

Andy Field (GB)

“La performance one-to-one è come bussare alla porta di uno sconosciuto (…) incerto su quello che troverò dall’altra parte, in quale mondo inciamperò e quali mondi inciamperanno in me”.

I lavori di Andy Field sono insolitamente formali e interattivi e invitano a considerare le nostre relazioni con gli spazi che abitiamo e con le persone che ci circondano.  Nel corso degli anni ha creato progetti artistici in teatri, gallerie, magazzini, parcheggi multipiano, strade cittadine.

Le sue performance interattive sono pensate per coinvolgere pubblici differenti: intere famiglie, come nel caso del fortunato Curious Creatures presentato al Natural History Museum di Londra che ha visto, in 5 giorni, oltre 6 mila partecipanti, o coinvolgono il singolo spettatore, come nel caso di Lookout, performance one-to-one e site specific realizzata in collaborazione con una scuola elementare locale.

Co-direttore dell’organizzazione artistica Forest Fringe è anche docente ospite presso la Royal Holloway University e autore di pubblicazioni per The Guardian, The Stage e Contemporary Theatre Review.

Giovane ed eclettico Andy Field dedica una parte significativa del suo lavoro al coinvolgimento attivo di giovani e giovanissimi.

Incontro organizzato con il supporto del British Council.
In inglese con traduzione in sala

 

VAI ALLA PERFORMANCE Lookout

 

 

I soldi fanno la felicità

Stravolgere il vecchio adagio, che nega questo potere dei soldi, significa andare a vedere come sia cresciuta e come si sia diffusa una nuova finanza, etica, e quali siano gli strumenti adatti e necessari per educarci ed educare in campo economico e finanziario.

Fra gli attrezzi che sono stati sperimentati su scala globale con particolare successo, dai contadini delle terre povere fino ai sostenitori di alcune forze politiche occidentali, c’è il microcredito.

Una serata di dialogo su questi temi.

Intervengono: Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica e Matteo Zagaria, amministratore di CreSud, società italiana che finanzia microcredito nel sud del mondo da 20 anni.

Modera la serata Angelo Miotto.
A cura di Q Code Mag.

 

 

pic. by Freepick

HATE RADIO
Teatro, Storia e Media

Mai prima d’ora ho sentito la storia arrivare così vicino … Se hai mai avuto la possibilità di partecipare a uno degli spettacoli di Milo Rau, ti consiglio caldamente di farlo.” [De Correspondent]

Nel 2006 Milo Rau iniziò a occuparsi di quanto accaduto in Rwanda, per sei mesi fece ricerche approfondite e scrisse dozzine di inizi, ma alla fine si arrese nell’incapacità di tradurre in performance un avvenimento così violento e incomprensibile. Solo nel 2010 – mentre stava terminando il film The Last Days of the Ceausescous – individuò nello studio della Radio-Télévision Libre des Mille Collines (RTML) il luogo dal quale raccontare la verità sul genocidio. Basato su trasmissioni in tempo reale e su racconti autentici, Milo Rau porta la storia molto vicino a noi.

Se ne discute con Milena Kipfmüller e Diogène Ntarindwa, drammaturga e attore di Hate Radio, Roberta Carpani, docente di Storia del Teatro Università Cattolica di Milano, Danilo De Biasio, giornalista e direttore Festival dei Diritti Umani, Lapsus, laboratorio di analisi storica del mondo contemporaneo.
Incontro realizzato con il sostegno dell’Istituto Svizzero.

Ingresso libero c/o ZONA K

Biscardini, Pertot, Rollo e Scirocco

 

Dal secondo dopoguerra a oggi Milano ha visto una molteplicità di trasformazioni, urbanistiche e sociali: dalla ricostruzione al miracolo economico, dalle grandi fabbriche al terziario avanzato, dagli anni di piombo alla “Milano da bere”, dalla “capitale morale” a Tangentopoli. Paradossalmente, con un’identità sfuggente, ma sempre forte.

Ne discutono Roberto Biscardini (presidente associazione Riaprire i Navigli), Gianfranco Pertot (docente Politecnico di Milano), Alberto Rollo (scrittore), Giovanni Scirocco (Istituto nazionale Ferruccio Parri)

Nel corso della serata saranno proiettati alcuni  mediometraggi, a cura dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico:
“Natale alla Stazione Centrale di Milano” (1963 – 23′:30”)
“Milano 1959” (1959′ – 37′)

 

Incontro + proiezione
durata: 90 min

In collaborazione: con Istituto Ferruccio Parri e AMOD

 

Illustrazione: 

Agrupación Señor Serrano si racconta

Agrupación Señor Serrano Leone d’Argento della Biennale di Venezia 2015

Fondata da Àlex Serrano a Barcellona nel 2006, Agrupación Señor Serrano è una compagnia teatrale che produce i propri spettacoli basandosi su materiali tratti dalla realtà contemporanea.

Utilizza mezzi tecnici tra i più innovativi e strumenti tradizionali per ridisegnare costantemente i confini del proprio teatro. Si avvale di numerose collaborazioni artistiche e coniuga nelle sue produzioni teatro, performance, video in presa diretta, suono, modellini in scala, per mettere in scena storie capaci di raccontare le contraddizioni dell’esperienza umana contemporanea.

Evoluzione, globalizzazione, sopravvivenza sono tra i principali temi trattati nelle ultime produzioni.

Oggi il nucleo del gruppo è composto da Àlex Serrano, Pau Palacios e Barbara Bloin. www.srserrano.com

 

Intervengono Àlex Serrano, Pau Palacios e Ilaria Mancia, modera Oliviero Ponte di Pino

Photo Nacho Gómez

Circo contemporaneo.
Idee a confronto.

Dopo lo spettacolo, Animal Religion – INDOMADOR, chiacchierata informale tra Quim Girón e Filippo Malerba di Associazione Quattrox4, che da tempo si occupa di promozione delle arti circensi contemporanee sul territorio di Milano. Domande aperte del pubblico.

 

Quim Girón, ha 29 anni e viene da Barcellona, Spagna.
Fa continua ricerca nell’ambito dell’equilibrismo, musica, percussioni, clownerie e movimento degli animali. Dopo gli studi svolti presso la scuola di circo Rogelio Rivel di Barcellona i suoi viaggi lo hanno spinto a nord dove ha frequentato per un anno la LIDO (circus school, Toulouse, France), finendo gli studi al DOCH (University of Circus and Dance, Stockholm, Sweden) con la discipline della verticale sulle mani e della acro-dance.

In collaborazione con:
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Svizzera: come sopravvivere alle crisi degli altri

Il Centro per gli Studi di Politica Estera e Opinione Pubblica dell’Università degli Studi di Milano, attivo da oltre tre decenni, organizza il ciclo di conferenze a cadenza mensile “Osservatorio sul Mondo”, incentrato sulle grandi tematiche dell’attualità internazionale, e ormai giunto alla sua 18a edizione.

Il prossimo incontro, pensato per il Focus Svizzera di ZONA K, sarà dedicato al tema “La Svizzera: come sopravvivere alle crisi degli altri”. Le recenti elezioni svizzere, svoltesi lo scorso 18 ottobre, saranno il punto di partenza per un’analisi della situazione del paese e per riconsiderare il suo rapporto con l’Europa e con le turbolenze della politica e dell’economia internazionale.

Intervengono: Sergio Romano e Lino Terlizzi; modera Alfredo Canavero
In collaborazione con il Centro Studi Politica Estera e Opinione Pubblica, Università degli Studi di Milano

Ingresso libero c/o Centro Svizzero di Milano , via Palestro 2

 

 

Tra finzione e realtà

Sempre più il teatro torna ad evadere dagli spazi fisici e simbolici ad esso deputati e invadere il reale, lo illustra, lo utilizza e dialoga con esso.

Sul palco – quando di palco si tratta – raramente agiscono attori, piuttosto performer, esperti della quotidianità, testimoni di fatti realmente accaduti, o perlomeno dichiarati tali. L’arte si apre al mondo e si attribuisce autenticità.

Ma cosa significa autentico? Cosa significa parlare del reale? Dove sta il confine tra fatti e interpretazione, realtà e finzione, verità e mistificazione?

Intervengono  Yan Duyvendak (regista e performer), Boris Nikitin (regista, autore e curatore del festival “It’s the Real Thing”) e Oliviero Ponte di Pino (critico esperto di teatro contemporaneo)

 

foto: ©Marc Ginot

 


Yan Duyvendak – Nato in Olanda, vive a Ginevra e Marsiglia. Formatosi all’Ecole Supérieure d’Art Visuel di Ginevra, pratica la performance dal 1995. Le sue performance vengono presentate, ad esempio, alla Fondation Cartier di Parigi (Soirée Nomade, 1995), al Festival for Performing Arts EXIT, Helsinki (2001), a Art Unlimited Basel (2002), al Museo Reina Sofia di Madrid (Don’t Call it Performance, 2003), alla Biennale di Guangju (2004), a Image Forum, Tokyo (2005), alla Ménagerie de Verre, Parigi (2006-2009), al Vooruit, Gand (2007), al Festival di Avignone (2008), o al Thaterspektakel Zurich (2009). I suoi lavori video arricchiscono numerose collezioni pubbliche e private, dal Musée des Beaux-Arts di Lione al Museum für Kommunikation di Berna.
Yan Duyvendak ha ricevuto numerosi premi, tra cui (per tre volte) il Swiss Art Award (2002, 2003, 2004), il Namics Kunstpreis für Neue Medien (2004) e il Network Kulturpreis (2006). Nel 2010, riceve il premio per l’arte contemporanea più prestigioso della Svizzera, il Meret Oppenheim Preis. È stato invitato numerose volte come artista in residenza, ad esempio alla Cité des Arts di Parigi, all’Atelier Schönhauser du Berlino e al Swiss Artistic Studio di Pro Helvetia, al Cairo (2007, 2008, 2009).

Boris Nikitin – 1979, Basilea, Svizzera. Regista, autore e scenografo teatrale, direttore artistico del festival “It’s The Real Thing”. Ha studiato presso l’accademia teatrale di Giessen in Germania. I suo lavori sono prodotti e ospitati da piccoli teatri indipendenti e dai più importanti teatri stabili di diverse città tedesche, tra i quali Kaserne Basel, HAU, Gessnerallee, Theater Freiburg, Schauspielhaus Graz, Ruhrtriennale. Alcuni suoi progetti, come ad esempio “Imitation of Life“ e ”Woyzeck“, sono in tour internazionale da anni. I suoi lavori si muovo lungo il confine e l’area d’intersezione tra performance e teatro, finzione e realtà, illusione e documentazione, dilettantismo e virtuosismo attorale, mettendo costantemente in discussione i codici della creazione e fruizione teatrale. Alternano elementi concettuali e situazioni di grande teatralità. Il contesto ha spesso un ruolo determinate e non di rado i suoi lavori si muovono in ambito scientifico (come, ad esempio, “Universal Export” e “Woyzeck”). Le sue regie sono ideate e costruite insieme ai performer/attori, le cui personalità e biografie stanno spesso al centro della performance stessa (“F for Fake“, “Imitation of Life“, “Sänger ohne Schatten”). Da tre anni è direttore artistico del festival “It’s The Real Thing – Basler Dokumentartage”, dedicato ai più innovativi lavori teatrali e performativi con approccio documentaristico.

Oliviero Ponte di Pino ha lavorato per oltre trent’anni nell’editoria ed è stato direttore editoriale di Garzanti dal 2001 al 2012. Ha scritto su giornali e riviste, realizzato trasmissioni radiofoniche e televisive per la RAI. Ha ideato festival (Sussurri o grida a Milano, Forme del pensiero che ride a Genova), curato mostre (Il nuovo teatro in Italia 1975-1988, 1988, la sezione teatro della mostra Trash, la “stanza del teatro” di Annisettanta), progettato iniziative culturali e spettacolari (Maratona di MilanoSubway Letteratura). Dal 2014 è membro della Commissione Consultiva Teatro del MiBACT.
Insegna Letteratura e filosofia del teatro all’Accademia di Brera e Fondamenti del teatro moderno e contemporaneo allo IULM. Dal 2012 cura il programma di BookCity Milano e nel 2001 ha fondato il sito ateatro.it.
Tra i suoi libri Il nuovo teatro italiano (1988), Enciclopedia pratica del comico (1996), Chi non legge questo libro è un imbecille (1999, nuova edizione 2014), Il quaderno del Vajont (con Marco Paolini, 1999), I mestieri del libro (2008), Romeo Castellucci e Socìetas Raffaello Sanzio (2013), Le Buone Pratiche del Teatro (con Mimma Gallina, 2014), Comico e politico. Beppe Grillo e la crisi della democrazia (2014), Milano. Tutti i teatri (con Maddalena Giovannelli, 2015).

no logo/si loco.
Esperienze locali virtuose.

Un incontro-confronto tra diverse realtà locali di zona, attive da anni nella progettazione e realizzazione di progetti culturali all’insegna della partecipazione democratica. Con Elisabetta D’Alfonso (ADA Stecca); Pier Vito Antoniazzi (Distretto Isola), Elena Recchia (9per9 –Orto condiviso), Paola Brioschi (Famiglie con le ali- doposcuola) Valentina Picariello (ZONA K).

A cura de La Fabbrichetta

Ingresso libero

A 25 anni dalla caduta del muro di Berlino

 

Con la partecipazione di Eva Banchelli, docente di Letteratura tedesca, Università degli Studi di Bergamo; Alfredo Canavero, docente di Storia Contemporanea, Università degli Studi di Milano; Alberto Martinelli, docente di Scienza politica e Sociologia dell’Università degli Studi di Milano; Michele Vangi, Centro Italo-tedesco di Villa Vigoni.

In collaborazione con il Centro per gli studi di politica estera e opinione pubblica dell’Università degli Studi di Milano.