Maya Newell

Maya Newell ci racconta la vita quotidiana di Gus, Ebony, Matt e Graham, quattro bambini australiani tra i 10 e i 12 anni, figli di coppie gay e lesbiche, alle prese con i primi dilemmi, desideri e fragilità dell’adolescenza. Gus è un appassionato di wrestling; Ebony sogna di diventare una cantante pop; Graham non sa leggere; e Matt è nel mezzo di una crisi esistenzial-religiosa.

Un ritratto emozionante e vero di che cosa significa essere una famiglia moderna e dover affrontare il pregiudizio della comunità in cui si vive, raccontato con gli occhi e le parole dei diretti protagonisti. “Gayby Baby non è una pubblicità per le famiglie queer, ma un film dove famiglie amorevoli lottano per bisogni e valori contrastanti, dove i genitori reagiscono in maniera eccessiva e a volte i bambini restano delusi. Le famiglie omogenitoriali non sono perfette, ma non sono meno perfette di qualsiasi altro tipo di famiglia” (Maya Newell).

In collaborazione con Gender Bender.

In inglese con sottotitoli in italiano. Per bambini dai 10 anni e adulti.

Le ombre del buio: origini (quasi) nascoste della violenza di genere

 

Evento promosso da Alilò futuro anteriore, Famiglie Arcobaleno, l’Ombelico

ore 20.00 “Ma il cielo è sempre più blu” proiezione video-inchiesta a bambini/e sugli stereotipi di genere a cura di Alessandra Ghimenti

ore 20.30 “Componimento sui generi[s]”, performance teatrale, a cura di Alilò futuro anteriore

ore 21.00 Dibattito con il pubblico condotto da Stefania Girelli, presidente de L’Ombelico e Cristiana Ottaviano, sociologa Università di Bergamo

Una video-inchiesta e una performance teatrale per mettere in scena una riflessione sugli stereotipi e sulla violenza di genere.

Utilizzando in continuità linguaggi e competenze diverse, integrando dimensioni emotive e processi riflessivi, si vogliono indagare quei costrutti culturali, atteggiamenti e assunzioni di ruolo che producono discriminazione, violenza, esercizio distorto di potere, ma anche sensi di colpa, inadeguatezze, mancate consapevolezze sui processi di cambiamento sociale e culturale necessari a una co-evoluzione di uomini e donne.

L’evento ha origine da una riflessione sociologica sul rapporto tra socializzazione e stereotipi di genere, avviata presso l’Università di Bergamo e pubblicata nel saggio di C. Ottaviano e L. Mentasti, Oltre i destini. Attraversamenti del femminile e del maschile, Ediesse, Roma 2015.

 

PARI O DISPARI?
IL GIOCO DEL RISPETTO

Focus_GENERE

“Pari o dispari? Il gioco del rispetto” è un progetto che nasce in Friuli Venezia Giulia, nell’ambito delle attività volte alla prevenzione della violenza di genere.

Le discriminazioni tra uomo e donna sono una realtà molto ben radicata nella cultura italiana e come accade quando si lavora per un cambiamento culturale, è necessario partire dall’educazione delle nuove generazioni per scardinare il problema.

In Friuli Venezia Giulia il progetto è stato proposto in numerose scuole, scatenando una vivace polemica sull’esistenza o meno di una ideologia del gender, accompagnata come sempre da mistificazioni e false informazioni sul progetto stesso.

ZONA K invita per la prima volta il progetto a Milano e lo propone fuori da un contesto scolastico, come un gioco per famiglie desiderose di abbattere gli stereotipi e bambini liberi di scegliere a che gioco vogliono giocare.

Ingresso:  10,00
Posti limitati, prenotazione consigliata.

Motus

MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria.
Di “appartenenza aperta alle Molteplicità” scriveva la filosofa Rosi Braidotti in On Becoming Europeans, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista… Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende.

È uno “scandaloso” viaggio teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento dall’apparente formato del D-j/Vj Set, per dare inizio a una esplorazione sui confini che si catalizzerà, nel 2017, in Black Drama (un musical tragico).

In MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie e sulla confusione tra fiction e realtà MDLSX oscilla – da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con A Cyborg Manifesto di Donna Haraway, il Manifesto Contra-sexual di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei Manifesti Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.

“Il cambiamento necessario è talmente profondo che si dice sia impossibile, talmente profondo che si dice sia inimmaginabile. Ma l’impossibile arriverà e l’inimmaginabile è inevitabile.” (Manifesto Animalista, Paul B. Preciado)

 

con Silvia Calderoni; regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò; drammaturgia Daniela Nicolò e Silvia Calderoni; suoni Enrico Casagrande; in collaborazione con Paolo Baldini e Damiano Bagli; luce e video Alessio Spirli; produzione Elisa Bartolucci e Valentina Zangari; promozione Italia Sandra Angelini; distribuzione estera Lisa Gilardino; produzione Motus 2015 in collaborazione con La Villette – Résidence d’artistes 2015 Parigi, Create to Connect (EU project) Bunker/ Mladi Levi Festival Lubiana, Santarcangelo 2015 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, MARCHE TEATRO – con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna

 

MDLSX by MOTUS from ALBAMADA on Vimeo.

 

Il nome Motus evoca di per sé un’immagine in movimento, dai contorni sfocati e confusi con i paesaggi… profilo tormentato da irriducibili sommosse interne. Incarna un’attitudine “strabica” al guardare esperienze-saperi-opere del passato per arricchire l’arsenale strategico di reinvenzione del presente, nello scompiglio di forme e linguaggi. Per la compagnia Motus – fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò – non ci sono confini, nessuna frontiera tra Paesi, momenti storici o discipline; nessuna separazione tra arte e impegno civile. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo, lavorando per mescolanze di formati espressivi, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti, ferite dell’attualità. 2011>2068 AnimalePolitico Project ha aperto un fronte di osservazione sul Futuro Prossimo Venturo con The plot is the Revolution (incontro scenico tra le due Antigoni Silvia Calderoni e l’indomita Judith Malina del Living Theatre). Attraverso workshop, performance e atti pubblici, il percorso ha condotto alle creazioni Nella Tempesta e Caliban Cannibal. Nel 2014 l’esperienza creativa del King Arthur, opera barocca con musiche di H. Purcell e testi di J. Dryden, è stata per Motus il primo elettrizzante confronto con il teatro musicale. Ad oggi però il lungo viaggio di AnimalePolitico non si è ancora idealmente esaurito e, con la nuova produzione MDLSX (debutto al Santarcangelo Festival 2015), un “Solo” che festeggia dieci anni di lavoro con Silvia Calderoni, la compagnia inaugura un nuovo progetto triennale che affronta il tema del confine/conflitto. Scegliamo come ossatura drammaturgica alcune riflessioni e figure cardine dall’Orestea, o meglio, dagli Appunti per un’Orestiade Africana e da Pilade di Pier Paolo Pasolini, perché troppe domande lasciate aperte – e coincidenze – con i nostri progetti precedenti, richiedevano affondi che solo nel connubio fra tragicità e contemporaneo potevamo riannodare. Ad oggi però il lungo viaggio di AnimalePolitico non si è ancora idealmente esaurito e, con la nuova produzione MDLSX (debutto al Santarcangelo Festival 2015), un “Solo” che festeggia dieci anni di lavoro con Silvia Calderoni, la compagnia inaugura un nuovo progetto triennale che affronta il tema del confine/conflitto.

FOCUS GENERE

Il FOCUS GENERE apre la riflessione sulle nuove rappresentazioni dell’identità, intesa nelle sue diverse accezioni, dal genere all’identità nazionale.

Ospita artisti e studiosi che ridiscutono le nostre percezioni e rappresentazioni di genere, i canoni e le norme che ne regolano i rapporti, dal piano esistenziale a quello politico.
Storie personali ed esemplari, cenni teorici e domande filosofiche, sempre al confine tra finzione e realtà, che gettano nuova luce sulle nostre categorie mentali di maschile e femminile, mettono in discussione confini e definizioni, categorie e appartenenze, per un inno – citando i Motus – alla libertà di divenire, all’apertura alle molteplicità.

 

Gli eventi in calendario:

25 febbraio 2016 ore 20.00
LE OMBRE DEL BUIO: origini (quasi) nascoste della violenza di genere
promosso da Alilò futuro anteriore, Famiglie Arcobaleno, l’Ombelico
[proiezione + performance + incontro]

8 – 25 marzo 2016 ore 10.00-19.00
GenderBender presenta
FINGERPRINTS
/ Performing Gender
[mostra di illustrazioni originali]

8 – 12 marzo 2016 ore 20.00
12 marzo replica speciale ore 17.00
Motus – MDLSX
[performance]

9 marzo 2016 ore 18.00
IL CAMBIAMENTO NECESSARIO?
[incontro con aperitivo]

14 – 15 marzo 2016 ore 21.00
Dehors/Audela – PERFETTO INDEFINITO
[performance]

24 – 25 marzo 2016 ore 21.00
Animal Religion – INDOMADOR
[nuovo circo]
in collaborazione con CLAPS, Spettacolo dal vivo

 

PLAY-K(ids) rassegna di incontri, laboratori e spettacoli per tre generazioni insieme.

13 marzo 2016 ore 16.00
Alterarte – LA VERA ENCICLOPEDIA DELLE PRINCIPESSE E DEI GUERRIERI
[laboratorio per 4 < 8 anni]

13 marzo 2016 ore 16.00
Alice Newell – GAYBY BABY
[film per tutt]
In collaborazione con Gender Bender