Silvia Girardi

PRIMO STUDIO
UMANITÁ - LIBRO I

14 - 15 marzo 2014
ore 21.30

concept, regia, drammaturgia Silvia Girardi
performers Sara Rosa Losilla, Carolina Cametti
selezione video Silvia Girardi, Laura Lamonea
videomapping Video Sound Art Festival
dramaturg Laura Tassi
sound design Michael Shiono
set design Daniele Girardi
sculture Dora Ayala
light design Stefano Mazzanti
contributi video ModoFilm, Daniele Girardi
assistente videomapping Alessandra Cassiano
urban ponchos Otto London
assistente regia Margherita Scalise
assistente tecnico Edoardo Verea
foto Luca Sironi
distribuzione terzo paesaggio

 

Umanità > libro I  percorre il tempo e lo spazio in un paesaggio magico dal sapore performativo attraversando oceani, galassie e città, per esplorare il racconto di una Natura di cui l’Uomo è parte. Nell’incapacità di penetrarla a fondo, Umanità libro I  cerca di comprendere la lingua attraverso cui la Natura parla e sente. Si interroga sull’intelligenza evolutiva, il paesaggio planetario, le minacce ecologiche e l’azione individuale consapevole. Parla con la voce immaginata della Natura attraverso forme di vita diverse dall’Uomo, che appare di rado in questo racconto, non più nella sua versione antropocentrica di osservatore e dominatore, ma di osservato. In ogni caso l’Uomo il punto di vista della Natura non lo conosce, bisogna perciò che si affidi al sogno.

 

– Sottratto l’uomo dalla sua presunta quanto inconsistente autosufficienza, stanno venendo alla luce le profonde interazioni con l’ambiente. La crisi dell’autoreferenzialità antropocentrica è proceduta con l’affermarsi di nuove istanze più complessamente ecocentriche. – Franco Brevini

 

 

Chi è in scena > due Turritopsis Dohrnii o meduse immortali in grado di trasformare le proprie cellule da uno stato maturo fino a tornare all’immaturità, in altre parole non muoiono mai. Hanno ormai padroneggiato la questione evolutiva e nella nostra storia hanno più di 500 milioni di anni dalla loro comparsa sul pianeta. Jelly A è stanca del continuo ciclo metamorfico e sogna di evolversi in altra forma; Jelly B vive l’onnipotenza dell’immortalità e la supremazia della specie. Da sempre affrontano i medesimi discorsi dai sapori beckettiani, finchè qualcosa modifica il loro assetto, una strana onda nera le porta molto vicino ad una fine inaspettata e che credevano improbabile.

 

 

– L’esperimento dell’umanità, vecchio di diecimila anni, di adottare un modo di vita alle spese della natura, sta fallendo. Una nuova visione del mondo basata sull’ecosfera planetaria ci indica la via.  – Carta Mondiale per la Natura

 

 

Il processo > Umanità libro I parla al pubblico sotto forma di collage di parole, video, musiche, opere di video arte. Il racconto non è lineare: prevede l’intersezione di scene di vita reale, personaggi magico-realisti, paesaggi psicologici, interviste video vox populi di uomini contemporanei. Utilizziamo testi esistenti ed originali con un’enfasi sulla componente emotiva ed evocativa. La nostra drammaturgia nasce da improvvisazioni, scrittura scenica, e composizioni fisiche. Ci ispiriamo alla sintesi di Beckett, alla pittura di A. Kiefer, al Realismo Magico, al linguaggio tecnico-scientifico.

 

– La sopravvivenza del mondo dipende dalla wildness. Il selvaggio sta dentro di noi, è un sogno che ci portiamo dentro. – Thoureau

 

Un ringraziamento particolare a: Otto London, Mondo Yoga, Scuola Paolo Grassi, ATIR Ringhiera, Greepeace, Filippo Agnello, Ivan Casagrande Conti, Ferdinando Boero, Stefano Piraino, Federica Fabiani, Michele Di Giacomo, Allison DeLauer.

 

www.silviagirardi.com

 

 

 

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