“Generazione gLocale”
La poetica

Il percorso ha previsto la supervisione di Roger Bernat, artista catalano tra i più noti dell’avanguardia internazionale legata alla poetica dei dispositivi partecipativi.

La poetica scelta per la creazione dello spettacolo non prevede la presenza di attori in scena, ma solo di tecnici incaricati di gestire i supporti tecnologici (come ad esempio la trasmissione di tracce audio attraverso un sistema di cuffie wi-fi in dotazione agli spettatori) atti a innescare una serie di meccanismi per il coinvolgimento diretto del pubblico nelle azioni sceniche previste, trasformando così gli spettatori stessi in attori.

Attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie performative, i contenuti prodotti dai ragazzi, vengono infatti veicolati al pubblico senza la mediazione di attori. Possono essere musiche, racconti, domande, istruzioni, ordini. Allo spettatore viene implicitamente richiesto non solo di ascoltarli ma anche di rispondere, reagire, eseguire, interpretare.

Viene chiesto di “agire” e farsi interprete dei contenuti che riceve, di diventare esso stesso produttore di senso. La restituzione finale è prevista all’aperto, in ambiente urbano, visibile a persone di passaggio o convenute appositamente per assistere. Così gli spettatori si fanno attori della performance fino in fondo, agendo di fronte a un pubblico esterno che li osserva e ne interpreta le azioni.

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