APPUNTI DI VIAGGIO – TAPPA #3

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19 marzo 2024, martedì
In visita al MUDED Museo delle Culture

Uno, due, tre, quattro… bastano cinque passi per arrivare in Africa! Da lì, in tre passi puoi spostarti in Asia e vedere tutto il mondo in… quanti oggetti saranno custoditi qui dentro? 

Il deposito del Mudec è un luogo segreto… nessuno ci è mai stato, nemmeno gli adulti! 

I bambini della terza B, terza C e terza E della scuola Rinnovata Pizzigoni sono i primi ad entrare qui e hanno un compito importante: dovranno raccontare le storie degli oggetti che viaggiano per il mondo ad altre bambine e bambini che visiteranno questo luogo in futuro.

Che cosa serve per questo viaggio?  “Prima di tutto, ci serve una mappa!” dice Giulia,  “custode” del deposito, “E sulla mappa scriveremo il nome degli oggetti che incontreremo oggi”

Se è vero che è la loro prima volta nei depositi, il Mudec non è un luogo totalmente sconosciuto per i bambini della Rinnovata Pizzigoni. 

Oltre al fatto che evidentemente se ne parla in giro, loro infatti qui ci sono già stati: con la loro classe e le loro maestre hanno visto la collezione permanente ma soprattutto delle mostre, in particolare quella di Van Gogh che- a giudicare dalle loro parole e dai loro disegni- sembra li abbia colpiti parecchio.

Con le loro uniformi da “uscita didattica” bianche e blu e i papillon di colore diverso per ogni classe, alunne e alunni hanno anche idee fin troppo precise su come comportarsi in un museo.

Ma su cosa sia un museo le classi sono meno “uniformi”: se da una parte abbiamo sicuramente il gruppo degli Entusiasti…

Altri sono un po’ più Tiepidi…

Giulia lancia uno sguardo complice a Sathya, la guida del percorso che i bambini continueranno una volta tornati nelle loro classi: insieme riusciranno a convincere anche i più refrattari? Ecco allora che invitano tutti a partecipare, a rispondere a delle domande, a indovinare per esempio “A cosa servono le maschere?“A fare paura!” risponde un bimbo biondissimo, divertito dal fatto che qui in Africa si parli di viaggio nel mondo degli spiriti e dei defunti. “A esprimere sentimenti” “A essere diversi”, aggiungono gli altri.

E cercando d’immaginare che cosa potrebbero dire la maschera bifronte, quella bianca o quella di antilope, i bambini arrivano in Asia – e precisamente in Cina – per scoprire il “segreto della porcellana”. Per creare la porcellana servono tutti gli elementi: acqua e terra per impastare, fuoco per cuocere, aria per asciugare e infine metalli per dare colore. Vassoio e tazzine sono pronti: ora si può versare il tè, che deve stare cinque minuti in infusione.  Cinque lunghi respiri per prepararsi… e poi i bambini annusano le foglie di tè, che “purtroppo” non si può bere davvero.

Sembra di sentire una voce, quasi un lamento: “Basta! Perché sempre io devo portare queste nobili signore? Non possono mettermi le ruote?” “Ah, come mi manca il Giappone!”: è la portantina di legno laccato, che un giorno ci racconterà qualcosa in più della sua storia.

In America del sud, i contenitori di liquidi sono a forma di peperoni, zucche e arachidi ma “Attenzione: non dovete mangiarmi, solo guardarmi!” dice un vaso; in America del nord invece una vertebra di balena diventa un amuleto che protegge.

Il viaggio si conclude in Oceania, dove osservando una barca di legno che trasporta gli spiriti dalla terra all’aldilà, un bambino dice che “Un albero è una nuvola con sotto un bastone”.

Finito il giro del mondo in due ore, il deposito ora chiude per un po’ le sue porte e aspetta: sa che tra un anno o poco più si accenderanno di nuovo le luci, e allora sì che i suoi oggetti finalmente potranno ricominciare a viaggiare. 

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