Sorry, this entry is only available in Italian.

Qui trovi i contributi delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Boccioni, Milano.

Vera Guazzi 4G

“Il riferimento più esplicito al romanzo di Orwell e meglio riuscito, a mio parere, si ritrova nella rappresentazione del viaggio di ritorno al passato, reso in modo efficace dal movimento lento degli attori che, ruotando su loro stessi, citano episodi del tempo trascorso, come se si stesse svolgendo la pellicola di un film all’incontrario.”

Sophia Calì 5G

“Uno dei protagonisti imprescindibili è il tempo e la sua interpretazione: occorre infatti affrontare con sguardo onesto il passato per poter giungere alla dimensione futura e quasi atavica delle possibilità, e non invece ripiegarsi sull’odio ed il rammarico, come invece avviene durante i “due minuti di odio” del romanzo 1984, emulati nel corso dello spettacolo.”

Tommaso Ninni 3G

“Gli attori, catapultati in questo passato così incerto, costruiscono una vera e propria riflessione sul potere e sull’ingiustizia, su ciò che c’era di sbagliato nel mondo al tempo e su ciò che oggi c’è di sbagliato, la relazione tra i due periodi storici e il dolore che entrambi portano.”

Benedetta Canova 5G

“Le atmosfere diventano inquietanti, con suoni e luci psichedeliche, che ricordano le lunghe sequenze 2001 -Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. La gioia di quegli anni, insomma, era solo apparente e in essi già si potevano vedere i segni di molti problemi che sarebbero diventati evidenti dopo e lo sono anche oggi.”

Tommaso Voceri 4G

“La trama del libro e dello spettacolo sono incredibilmente attuali, in quanto il Grande Fratello può essere assimilato a Internet, ai social e a tutti i sistemi di tracciamento che le nuove tecnologie consentono […]. La guerra, peraltro, è presente nei nostri anni come allora e nuovi blocchi contrapposti si disputano equilibri geopolitici sulla pelle dei popoli.”

Francesco Negri 5G

“Lo spettacolo propone un’originale interpretazione del romanzo 1984 di George Orwell, restituendo fedelmente al pubblico il clima di tensione caratterizzante dell’opera. Una sensazione purtroppo riscoperta in questi ultimi anni di pandemia e ora amplificata dal conflitto tra la Russia e l’Ucraina.”

Visita il sito di Prospettive Teatrali