TEATRO PARTECIPATIVO E MULTIMEDIALE AD ANTRODOCO CON GENERAZIONE GLOCALE

di Sathya Nardelli

People / Generazione gLocale

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Antrodoco è un antico borgo medievale di poco più di 2300 abitanti.
Ci si arriva con un treno-vagone: la linea, che parte da Terni per arrivare a L’Aquila o Perugia, ha un solo vagone e un solo capotreno, che si occupa dei biglietti e di aiutare i passeggeri con i bagagli.
Il vagone è  ricoperto da graffiti coloratissimi e anche i muri di Antrodoco sono ricchi di opere di street art realizzate da molti artisti del panorama internazionale.

Dopo aver attraversato alcune stradine silenziose e aver intravisto opere di street art di tutte le dimensioni, arrivo al Teatro Sant’Agostino: un’ex chiesa con novanta poltrone di un blu sgargiante e antichi affreschi sulle pareti.
Sono le 18:00 di lunedì 9 agosto e il gruppo di adolescenti che prende parte a Generazione gLocale, guidato da Andrea Ciommiento, è quasi pronto per iniziare le prove della performance che si terrà venerdì nelle strade del borgo.
Nei primi tre giorni di laboratorio hanno avuto modo di raccontare sé stessi e Antrodoco tramite identikit, abilità e sfide creative, come per esempio, presentarsi nel tempo di un fiammifero: pochi secondi per far conoscere qualcosa di sé prima che si spenga. Ma, come mi raccontano, c’è molto vento ad Antrodoco e all’inizio il fiammifero non voleva saperne di accendersi!

Chiedo a Lorenzo, 15 anni, com’è stata quest’esperienza

E’ martedì e da Milano sono arrivate le scatole con la scenografia: sul palco compaiono cartelli, palline, gavettoni, corde, scotch colorati. Al via la prima filata della performance, ed ecco che tutti i puntini si uniscono e si può vedere l’arco complessivo della ricerca dei primi giorni: scorrono veloci gli identikit personali, collettivi e locali (di Antrodoco, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo), in una sfida continua tra attori e pubblico, che sarà sempre coinvolto.

Ma come reagirà il pubblico di Antrodoco a tutte queste domande?
Lo chiedo a Giorgia, 15 anni:
“Non credo che le persone di qui si muoveranno molto. Ci sono soprattutto anziani, non sono abituati a reagire.”
Peccato, ma staremo a vedere. E tu, cos’hai scoperto in questi giorni di laboratorio?
“Che a volte non serve per forza la parola per comunicare qualcosa”, risponde lei.

Mi sposto poi verso Francesca:
“Qual è la cosa più difficile che hai fatto oggi?”
“Le ultime due ore di greco!” 
Io parlavo del laboratorio, ma queste ragazze e ragazzi, prima di arrivare in teatro alle 15:00, giustamente, sono a scuola!

Generazione gLocale è una festa-spettacolo: una partita tra attori e pubblico. Siamo alle prove generali e le ragazze e i ragazzi stanno davvero diventando i padroni del campo da gioco.
Chiedo a Lorenzo un’intervista:
“Sì, certo! Non con il video però… vero?”
“Va bene, solo audio.” (e capiremo perché). “A cosa pensi possa esserti utile questo progetto?”

Elisa invece accetta una video intervista. Le chiedo di parlarmi di qualcosa di particolarmente complesso di questo spettacolo…

E invece una cosa bella, un momento potente? Si fa avanti Arianna, che parla di un’azione precisa: quando al pubblico viene chiesto di usare i pennarelli per scrivere qualcosa sulla propria pelle o su quella degli attori…

Arriva il giorno della performance.
Per l’occasione il Teatro Sant’Agostino si è trasformato: sono scomparse tutte le poltrone per fare spazio all’area di gioco.
C’è anche una new entry: Dario, tamburista antrodocano, che si presta a suonare all’inizio della performance.
Il suono del suo tamburo risuona così tanto che non si può fare altro che ascoltarlo ipnotizzati.

Ore 18:30, ecco il pubblico: un gruppo di adolescenti (amici delle attrici e degli attori), sorelle piccole, cugini, genitori, nonni, qualche assessore (tra cui la nostra stretta collaboratrice, Ernestina, in prima fila), molti signori e signore di Antrodoco.

Per quasi tutti le cuffie da indossare obbligatoriamente sono una novità, qualcuno avverte subito: “No, io non gioco.”

Si comincia: sono evidenti sui volti del pubblico stupore misto a curiosità. Ma a pochi minuti dall’inizio il gruppo di adolescenti-spettatori conquista il centro e alza il livello della sfida, tanto che iniziamo davvero a chiederci chi vincerà, stasera, tra attori e pubblico.

All’alba del giorno dopo, con ancora tanta emozione e adrenalina in corpo, il gruppo si ritrova in teatro per tirare le fila del percorso. Le poltrone sono tornate al loro posto mentre palloni, corde, cuffie e cartelli sono già pronti per tornare a Milano.

Proviamo a ripercorrere insieme la settimana giocando a Mi ricordo. I ricordi sono tantissimi ed è emozionante, in cerchio su un palco spoglio, poterli fissare nella mente.

Ma c’è una sorpresa: questa edizione di Generazione gLocale  non finisce qui!
Il gruppo, infatti, nei prossimi mesi realizzerà un webradio sul territorio e sarà ospitato a Milano per poter condividere con altri adolescenti gli strumenti acquisiti e l’esperienza fatta e, magari, costruirne una tutta nuova…

Insomma: Antrodoco, questo non è un addio, ma un arrivederci!

con Arianna Accili, Lorenzo Castrucci, Giorgia Chiuppi, Elisa Fainelli, Francesca Quintili, Lucia Sereni, Lara Petrelli; produzione ZONA K (Milano); drammaturgia e regia Andrea Ciommiento; assistenza alla regia Sathya Nardelli; ringraziamento a Elisa guerrieri e Francesco Giangiacomo; coordinamento progettuale Federica Di Rosa; in collaborazione con il Comune di Comuni di Antrodoco-Borgo Velino-Castel Sant’Angelo; con il sostegno del Ministero per la Famiglia per il progetto “Educare Insieme
foto Andrea Ciommiento

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