BIOGRAFIA D’ARTISTA – SERGI CASERO NIETO

Fermata Stratagemmi / El Pacto Del Olvido

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Giovane performer catalano, nato a Barcellona nel 1991, Sergi Casero Nieto è un artista proteiforme che indaga la zona di intersezione tra design, ricerca storica e spettacolo dal vivo. Particolarmente attento all’aspetto estetico, Casero utilizza l’arte performativa come strumento di analisi del contemporaneo: nel 2019, ad esempio, nel video Cryptocurrency Openoutcry analizza il tramonto dell’open outcry system, il linguaggio dei segni usato fino agli anni Settanta durante la compravendita dei titoli azionari in borsa, ormai sostituito dall’avvento delle nuove tecnologie.

Quello di Sergi Casero è un contemporaneo saldamente radicato a una memoria storica, da cui l’autore e regista non intende sottrarsi; si percepisce, scorrendo i titoli dei suoi lavori, che la postura con cui osserva e disegna il presente non può prescindere da un confronto lucido e puntuale con il passato. Non è un invito ad assumere un atteggiamento passatista e malinconico, quanto rappresenta piuttosto un’occasione di lettura della complessità del reale e della sua stratificazione, un tentativo di osservare il presente non scordandosi delle radici in cui affonda.

A caratterizzare la produzione artistica del designer spagnolo, oggi residente ad Amsterdam, non può dunque mancare l’esperienza drammatica della dittatura franchista: nato sedici anni dopo la morte del caudillo, Casero eredita il bruciore delle storie delle generazioni precedenti e si incarica di dar loro voce.

Nel 2019 presenta due progetti (Oficina Franco e Parking Franco) in cui denuncia le proprietà e i privilegi della famiglia di Franco ottenuti durante il regime e ancora mantenuti: un teatro profondamente politico che si incarica di rileggere la Storia alla luce delle verità negate o nascoste dall’egemonia culturale fascista.

Deciso a dare corpo a narrazioni alternative – nonché minoritarie – della Storia, a quelle storie fiorite nell’ombra di un fertile silenzio obbligato, l’autore approda nel 2022 al suo ultimo lavoro, in scena a ZONA K il 10 e l’11 novembre 2023: El pacto del Olvido tiene insieme i frammenti di memorie individuali e collettive, apre spazi di riflessione sui processi di ricerca storica, sulla rielaborazione degli eventi e sulla chiave di lettura degli stessi nell’oggi. Casero si incarica così di proporre una prospettiva alternativa agli spazi del ricordo, colmando i vuoti – colpevoli e non – lasciati dall’ingiustizia, dal feroce potere, dalla paura e dalle narrazioni mainstream.


EFFETTI COLLATERALI

Madres Paralelas (2021), film di Pedro Almodóvar: perché la ricerca personale di una verità familiare e al contempo collettiva ci porta alle origini del franchismo e agli anni della guerra civile spagnola. Così, con il suo magistrale sguardo, Almodóvar racconta generazioni di madri negli intrecci della Storia.

Así empieza lo malo (Così ha inizio il male) (2014), romanzo di Javier Marías: per far luce sul ruolo che amici e vicini hanno avuto nel franchismo, per comprendere come il pubblico e il privato, l’intimità di relazioni e i segreti di uno Stato siano finemente legati.

Omaggio alla Catalogna (1938), reportage autobiografico di George Orwell: per un racconto in presa diretta di chi andò a combattere da straniero in Spagna contro Franco. Scritto a guerra civile ancora in corso, Orwell si unì alle file del Partito Operaio per l’Unificazione Marxista nel 1936 e 1937, quando gravemente ferito e con il prevalere degli stalinisti, fece ritorno in Inghilterra.

Argentina, 1985 (2022), film di Santiago Mitre: un processo alla dittatura argentina e ai suoi abusi, il tentativo di ricostruire una memoria collettiva, la necessità di fare i conti con ferite profonde ancora aperte. Questo è ciò che viene messo al centro del recentissimo lavoro del regista argentino classe 1980: la storia e il dolore di un Paese, della popolazione argentina, di tutti coloro che hanno vissuto sotto un regime dittatoriale, che contro questo hanno lottato, e che solcano la via democratica della giustizia.

Racconto Sensini in Chiamate Telefoniche di Roberto Bolaño (1997): molti racconti di Bolaño sono abitati dalle figure di poeti o scrittori minori, trascurati e mai acclamati esuli a causa della dittatura. Così anche Sensini, il protagonista di questo racconto, costretto a fuggire da Buenos Aires, si trasferisce a Barcellona. La città spagnola incarna un luogo capace di dare casa e possibilità di ricostruzione di una comunità artistica e umana, dispersa, lacera e frantumata dalla dittatura.

Ivan Colombo

foto Roberta Segata

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