Non ricordo uno spettacolo teatrale che mi abbia emozionato e stupito quanto L’Italiano è Ladro, nell’interpretazione degli Anagoor: una musica originale sostiene la sonorità della parola, il testo è una poesia blasfema e sociale dove a bestemmiare con Pasolini è una intera classe sociale.
Il dialogo è tra Dino, il figlio del contadino, a rappresentare il proletariato, e il figlio del padrone, a rappresentare la borghesia.
La scena è spoglia, una piccola foto in bianco e nero di Pasolini è appesa al muro e pare sorvegliare la rappresentazione.
Gli attori sono potenti: Altavilla è vigoroso interprete delle parti più rabbiose e aspre del testo, Menegoni è moderato ed equilibrato per i passaggi meno violenti, la Gasparotto è “mediatrice” che guida il pubblico nella comprensione non sempre semplice del testo, la musica compone atmosfere sonore originali.
L’italiano del testo (che è anche quello del titolo) è ricco di espressioni dialettali, friulane, emiliane, con incursioni nel greco e nel latino e a concludere con il coro delle madri che piangono Dino.
Uno spettacolo molto denso di parole, vibrante, poetico e violento, coinvolgente nella connessione spasmodica col testo e con gli attori…..e’ lotta di classe: bellissimo!