APPUNTI DI VIAGGIO – TAPPA #1

People / Audio Kids

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8 e 13 marzo 2024
IN VISITA ALLA TRIENNALE

Il tragitto dalla scuola Locchi/Cesari alla Fondazione Triennale dura circa un’ora.
Le classi prendono il tram n. 4 fino alla fermata Arena. Una breve passeggiata, sulla destra il Parco Sempione. 
Cliccando QUI puoi vedere il percorso sulla mappa di Milano.

Alle 10.50 Veronica ripassa la presentazione: “Allora, dico: io sono la guida che vi accompagnerà in questo viaggio… Poi li porto dentro e presento il custode del luogo, Michele. Ma… i bambini sono mai stati qui?”. 

4 classi coinvolte della scuola Locchi e nessuno ha mai messo piede in Triennale! Solo in 5, tra bambine e bambini, hanno sentito il nome prima di oggi, qualcuno dai genitori, qualcuno dalle maestre.
Tutto quello che sanno è che è “un museo”. 

Ma cos’è per loro un museo? 

Forse si aspettavano un luogo più vetusto e polveroso, ma sembra evidente che la Triennale, a cominciare dal portone di ingresso, è un museo ancora moderno nonostante i suoi 100 e passa anni di esposizioni: sarà la recente riconfigurazione degli spazi (con tanto di Archivio Cuore), sarà la mostra di fotografia di Teller, sarà che – come dice Michele – la Triennale è “un posto a cui piace cambiare spesso e che ogni tre anni si trasforma”. I bambini sembrano piacevolmente sorpresi, divertiti, anche un po’ meravigliati. Le giacche vengono riposte in un comodo saccone – anch’esso molto “design” – ed eccoli in cerchio ad ascoltare Michele e gli atri “custodi del luogo”. 

Prima di iniziare la visita vera e propria, ascoltano la storia della Triennale, a cominciare dal suo nome (“ogni tre anni”) e dal suo essere stata all’inizio un’esposizione “open air”, capace di invadere il parco circostante con installazioni ardite e un po’ fantastiche.

Nell’Archivio Cuore un bambino si accorge che manca un volume… invece molti dubbi serpeggiano su un oggetto in legno, riproduzione di un altro che vedremo poi nella mostra permanente… cosa sarà? Un tostapane?  Un decoder? Una valigetta?

Finalmente si entra nel Museo Permanente del Design che poi – come ci ricorda Michele – tanto “permanente” non è: l’anno prossimo ci sarà una nuova configurazione, alcuni oggetti resteranno, altri torneranno in deposito, altri ancora dai depositi usciranno per mostrarsi finalmente agli sguardi dei visitatori.

Su un’immaginaria linea del tempo sono posizionati gli oggetti, “Dai più vecchi ai più giovani!”, pronti a incontrare i primi esploratori della giornata. Ancora non lo sanno, ma presto saranno proprio gli esploratori a dare voce a questi oggetti quotidiani che per qualche motivo sono diventati famosi. Ecco il corrimano della metropolitana – fermata Cadorna – poi la sedia Superleggera, che non si rompe nemmeno se viene lanciata dal quarto piano; un salto sulla luna con i Moon Boot, e subito dopo si scopre che quello strano oggetto visto prima è una televisione, si annusa il profumo della Coccoina- che sa di mandorla ma anche di cocco-, si cerca d’indovinare di che materiale è fatto il Pratone. E che cosa potrebbe dirci l’ormai famosissimo specchio Ultrafragola – ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie – se potesse parlare?

Anche quarta C, quarta B e quarta A della Locchi fanno lo stesso viaggio, anzi un po’ uguale e un po’ diverso. I bambini incontrano più di 40 oggetti. “Cominciate a immaginare la loro voce e la loro storia!”, dice Veronica.

“Quella sedia si sente a pezzi! Quella poltrona è triste perché non è mai stata usata”. Gli esploratori scendono le scale della Triennale e adesso hanno una prima missione per il tragitto di ritorno a scuola.


Chissà quali oggetti hanno colpito di più la loro immaginazione…

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