Installazioni per Audio Ibrida di Veronika Tzekova

7 - 11 dicembre 2022
ore 14.00 - 17.00

In residenza dal 17 – 23 ottobre e dal 2 – 7 dicembre 2022


Nella sua pratica artistica Veronika Tzekova si occupa principalmente di intervento, appropriazione e partecipazione; si concentra sul ripensamento e sulla trasformazione di oggetti, situazioni e sistemi. Negli ultimi anni ha realizzato numerosi progetti nello spazio pubblico ed è entrata come artista della piattaforma In-Situ. Nel periodo di residenza Tzekova intende concentrarsi sullo studio di alcuni luoghi e spazi di Milano, conosciuti come spazi ibridi. Si tratta di spazi con vocazione socioculturale, con forte radicamento nel territorio e dislocati in varie zone della città. A partire dallo studio e dalla conoscenza di questi luoghi, Tzekova ha immaginato di creare un collante, una visione artistica che li unisca e che concretizzerà in una restituzione aperta al pubblico contemporaneamente alla fruizione di un’audioguida dedicata agli spazi.

Ho cercato l’essenza degli spazi ibridi. Ho cercato un’essenza da trasporre a parole. E dopo ci ho guardato dentro. L’ho guardata attraverso la lente di ingrandimento della teoria degli insiemi.
L’ho decostruita per costruirla nuovamente, così da portare alla luce ciò che avevo visto nascosto in essa.
 
Lavoro con la costruzione visiva e la percezione del linguaggio per creare piccole scene che nel 90% dei casi contengono solo due parole e celebrano la sorpresa e la fascinazione che il linguaggio suscita.
 
Un approccio che ho usato è tratto dalla mia serie “CDoupbles” (parola passe-partout che include “couples” e “doubles”). Tipicamente, in CDoupble c’è una parola principale che ne contiene o un’altra o altre, che decisamente non fanno da radice e appaiono in maniera diversa, a seconda dell’oggetto, dell’installazione, del formato e del carattere. Ci sono molte di queste simbiosi di parole, ma io sono interessata a quelle che offrono terreno da gioco per la creazione di scene interessanti, speculazioni, associazioni, domande e via dicendo.
 
Un’altro approccio che ho usato è stato quello di “syllaBLEndings”, versi corti che fondono due (raramente più di due) parole, sistemate in tre righe; l’ultima sillaba della prima parola è la prima sillaba della seconda e di solito è sistemata nella riga centrale. Le due parole presenti in syllaBLEndings condividono, hanno qualcosa in commune, si appartengono, sono connesse, si mescolano, si amalgamano, si incontrano, si accavallano, si scontrano, si penetrano a  vicenda. Sono insomma gemelle siamesi: l’una sviluppa e fa crescere l’altra, la fine di una è l’inizio dell’altra, esistono in simbiosi, si completano a vicenda. Il syllaBLEnding è un processo.
 
In entrambi gli approci che ho menzionato il senso è prodotto attraverso la coesistenza delle parole nell’immaginario degli spettatori e dipende dalle associazioni che esse provocano in loro.
 
Naturalmente, ho colto questa opportunità e ho affrontato la sfida di uscire dalla mia zona franca e sperimentare alcuni diversi modus-operandi, dedicandomi a un uso nuovo degli effetti tipografici del linguaggio, al fine di dissezionarlo per ricavare e restiruire significati.
 
Miro a ritratti concettuali degli spazi ibridi che ho ricercato, i quali siano intelletualmente e poeticamente sfidanti. Ritratti che mettano in evidenza con una chiave di lettura l’essenza di ognuno di loro.

Veronika Tzekova
Graz
15 novembre 2022

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