Teatro Utile/Mascherenere

SOTTO UN CIELO STRANIERO

4 - 6 maggio 2016 ore 21.00

Brevi testi di pochi minuti che insieme compongono un quadro impressionista sull’immigrazione in una grande città, come ad esempio Milano. Lo spunto di partenza è La città sradicata (Geografie dell’abitare contemporaneo. I migranti mappano Milano) di Nausicaa Pezzoni.

La drammaturgia lavora sullo sguardo con cui i migranti ci vedono e vedono la città sconosciuta in cui arrivano. La sensazione dominante è lo spaesamento, il non riconoscimento dei luoghi e del linguaggio. L’ironia, spesso rivolta verso se stessi, è corrosiva e non risparmia nessuno.
Siamo obbligati a riconoscerci nei comportamenti e nei giudizi stereotipati verso i cosiddetti “extracomunitari”. Questo permette di mettere in campo temi forti con leggerezza.

La regia, che si avvale della preziosa collaborazione di Olivier Elouti, alterna momenti corali e individuali cercando di valorizzare la partecipazione collettiva all’evento scenico. Il palcoscenico è marcato da cartelli stradali e semplici elementi scenografici realizzati in cartone seguendo lo stile della “street-art”.

Lo spettacolo Sotto un cielo straniero è nato dal laboratorio di drammaturgia condotto da Renato Gabrielli con la collaborazione di Tiziana Bergamaschi per il progetto Teatro Utile (Arte e sviluppo) di cui l’Accademia dei Filodrammatici di Milano si è fatta promotrice.
Lo spettacolo che va in scena a ZONA K è un’evoluzione e rielaborazione del primo risultato presentato nel giugno 2014.

testo di  Marco Di Stefano, Rufin Doh Zéyénouin, Margarita Egorova, Elide La Vecchia, Alfie Nze, Lorenzo Piccolo, Diego Runko; supervisione drammaturgica di Renato Gabrielli; interpretato dagli attori migranti che partecipano al progetto “Teatro Utile” Olivier Elouti, Kalua Rodriguez, Yordy Cagua, Yudel Collazo, Mateo Çili Mayil Georgi Nieto, Ngone Gueye, musicista Rachid L.Willy; regia: Tiziana Bergamaschi  aiuto alla regia: Olivier Wangue Elouti; scene: Andrea Finizio

 

 

Teatro Utile è un progetto dell’Accademia dei Filodrammatici giunto al suo quarto anno di vita e che ha visto diverse attività e collaborazioni. Attraverso la pratica teatrale abbiamo voluto incoraggiare la creazione di un gruppo misto di artisti in grado di lavorare insieme per diffondere un teatro multiculturale. L’idea fondante è che in un unico progetto convergano esperienze provenienti da diverse culture e che queste creino un teatro socialmente utile e attento a una società multietnica qual è quella in cui stiamo vivendo. La nostra attività si svolge su più fronti: il primo anno abbiamo lavorato alla creazione di un gruppo formato da venti artisti di diverse nazionalità che dopo un mese di seminario hanno presentato al pubblico Il viaggio nato dall’incontro delle loro diverse formazioni artistiche e culture. Il secondo anno e il terzo abbiamo lavorato sulla drammaturgia, con seminari condotti da Renato Gabrielli, Mohamed Kacimi e Kossi Efoui. Nel primo seminario, condotto da Renato Gabrielli, sono stati scritti i testi raccolti poi in uno spettacolo Sotto un cielo straniero presentato alla Fabbrica del Vapore nel 2014. Parallelamente continuiamo l’attività di “Teatro Utile” e “Mascherenere” con un laboratorio permanente aperto ad artisti italiani e stranieri che vogliano sperimentare una ricerca teatrale sulla multiculturalità. Inoltre, con performance che riprendono la struttura aperta de Il viaggio, interveniamo in realtà difficili per favorire l’interazione tra pubblico e artisti. Interazione che nasce dal riconoscimento nella diversità e che favorisce la consapevolezza di pari dignità, base fondamentale per ogni rapporto umano.

Mascherenere, è un’associazione culturale fondata da un gruppo di artisti italiani e africani nel 1990, con lo scopo di diffondere le culture dell’Africa Nera in Italia. L’associazione si occupa di attività teatrali e interculturali sul territorio, lavorando sulle dinamiche di contaminazioni artistiche che nascono dall’incontro tra le culture “migranti” e quella del paese ospitante.

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